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il deputato della RN della 3a circoscrizione elettorale del Gard reagisce alla situazione del traffico di droga a Bagnols-sur-Cèze

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Pascale Bordes (Raduno Nazionale) parla delle ultime novità legate al traffico di droga a Escanaux (lettera aperta del sindaco al Ministero degli Interni, blocchi di cemento piazzati giovedì mattina per ostacolare un punto di trattativa, ecc.). Il deputato di estrema destra parla di un disegno di legge che sarà presentato all’Assemblea nazionale alla fine del mese.

Il deputato per 3e Pascale Bordes (Raggruppamento Nazionale), collegio elettorale del Gard, interviene sulla situazione del traffico di droga a Bagnols-sur-Cèze. “Abito a Les Escanaux, c’è traffico di droga da anni ma noi lo lasciamo accadere”crede il deputato RN.

A questo proposito, il sindaco Jean-Yves Chapelet ha confidato in un’intervista a Midi Libre giovedì 16 gennaio: “Abbiamo sempre trattato con reti che controllavamo perché erano rivenditori locali”. Il deputato di estrema destra Gard risponde: “Li abbiamo tollerati, abbiamo comprato la pace sociale, abbiamo nascosto la polvere sotto il tappeto ma non siamo mai riusciti a tenere sotto controllo le reti della droga”. Sulla multa fissa per i consumatori, che il sindaco propone di aumentare a 1.500 euro, il deputato risponde: “Il tasso di recupero delle multe fisse è del 25%. Questa non è la soluzione giusta”.

“Abbiamo a che fare con mercanti di morte, senza fede né legge”

Pascale Bordes discute una proposta di legge, “che sta andando nella giusta direzione”, “con l’obiettivo di far uscire la Francia dalla trappola del narcotraffico”scritto da due senatori (LR e PS), che sarà presentato a fine gennaio all’Assemblea nazionale. Il testo comprende 24 articoli tra cui la creazione dello status di pentito, l’inasprimento delle pene, il rafforzamento degli strumenti di contrasto al riciclaggio e l’aumento delle risorse destinate alle forze dell’ordine.

“Abbiamo a che fare con mercanti di morte, senza fede né legge. È una vera guerra. Non vinceremo mai, loro sono troppo forti, troppo potenti e hanno troppi mezzi. Ma dobbiamo smettere di perdere battaglie […]. Oserei sperare che non faremo politica. Dobbiamo smettere di pensare alla rielezione. Dobbiamo pensare a ciò per cui siamo stati eletti”.

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