Meta, società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, annuncia il licenziamento di 3.600 dipendenti ritenuti sottoperformanti, ovvero il 5% del suo organico. Questa misura fa parte di una strategia di riduzione dei costi e di riorganizzazione, dopo diverse ondate di licenziamenti nel 2023. Allo stesso tempo, Mark Zuckerberg prende decisioni controverse, come l’interruzione del suo programma di verifica dei fatti e l’allentamento delle regole di moderazione.
Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, prevede di licenziare circa 3.600 dipendenti considerati con le peggiori performance, prima di assumere nuove persone per ricoprire i loro ruoli quest’anno, secondo una nota interna inviata ai suoi dipendenti e riportata da Bloomberg il martedì. Il gruppo californiano ha confermato all’AFP la decisione del suo capo, Mark Zuckerberg, di licenziare il 5% del personale. Meta impiegava circa 72.400 persone a settembre.
Il resto dopo questo annuncio
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“Ho deciso di alzare il livello della gestione della performance ed eliminare più rapidamente i soggetti a basso rendimento”, ha affermato il CEO nella nota. Meta aveva già ringraziato diverse migliaia di dipendenti nel 2023, dichiarato “anno dell’efficienza” alla fine della pandemia. Licenziare una parte dei dipendenti in base alle prestazioni è una pratica comune nelle grandi aziende americane. Una decisione simile è stata annunciata da Microsoft la scorsa settimana, secondo Business Insider, e riguarda meno dell’1% dei dipendenti del gruppo IT.
Mark Zuckerberg termina il suo programma di verifica dei fatti
La mossa di Meta, però, si inserisce in una serie di annunci volti a trasformare il colosso dei social media nell’era di Donald Trump ed Elon Musk. La settimana scorsa, Mark Zuckerberg ha concluso il suo programma di fact-checking negli Stati Uniti, progettato per combattere la disinformazione sulle sue piattaforme e considerato una “censura” contro i conservatori da parte della destra americana.
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Invece di organizzazioni indipendenti, gli utenti potranno aggiungere contesto a determinati post, come su X, la rete di Elon Musk. Il manager ha inoltre posto fine ai programmi volti a promuovere la diversità del personale e sono state allentate le regole di moderazione dei contenuti su Facebook e Instagram: ora sono autorizzati più insulti e richieste di esclusione delle donne e delle persone LGBT+ dalle istituzioni.
Queste due decisioni sono anche in linea con le opinioni politiche di Donald Trump, che lunedì sarà nuovamente presidente, e del suo alleato Elon Musk. “Penso che gran parte della nostra società sia diventata… castrata, in un certo senso, o evirata”, ha detto Mark Zuckerberg a Joe Rogan, conduttore di un popolare podcast conservatore, in un’intervista al River trasmessa venerdì.
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Il boss, come molti suoi vicini e concorrenti, aumenta le sue avance nei confronti di Donald Trump. Ha cenato con lui a novembre, ha donato 1 milione di dollari alla sua cerimonia di insediamento il 20 gennaio e ha nominato molti dei suoi alleati in posizioni chiave. L’AFP partecipa in più di 26 lingue al programma di fact-checking Meta, che paga più di 80 media in tutto il mondo per utilizzare i propri “fact-checking” su Facebook, WhatsApp e Instagram.
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