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François Bayrou illustra le sue priorità

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AA / Parigi / Ümit Dönmez

Il primo ministro francese, François Bayrou, ha tenuto martedì un serio discorso di politica generale all’Assemblea nazionale, chiedendo un’azione risoluta di fronte alle grandi sfide strutturali per la Francia. Due temi hanno segnato particolarmente il suo intervento: la gestione del debito pubblico e il rilancio della riforma delle pensioni.

Il Primo Ministro ha esordito facendo una constatazione preoccupante riguardo alle finanze pubbliche. “La Francia, nella sua storia, non è mai stata così indebitata come lo è oggi”, ha dichiarato in tono solenne. Per François Bayrou, questa situazione è una “grande fonte di preoccupazione” che richiede una presa di coscienza collettiva. “Questo debito è una spada di Damocle sul nostro Paese e sul nostro modello sociale”, ha affermato, prima di insistere: “Nessuna politica di recupero e rifondazione può essere condotta se non tiene conto di questa situazione di sovraindebitamento”.

– Responsabilità condivisa del debito

François Bayrou, tuttavia, si è rifiutato di trasformare questa constatazione in un’accusa politica. “Tutti i partiti di governo, nessuno escluso, hanno la responsabilità della situazione creatasi negli ultimi decenni”, ha ricordato. Rifiutando un approccio colpevolizzante, ha invece invocato una “responsabilità condivisa” per contenere e ridurre il debito.

In una critica implicita alle politiche del passato, ha citato i successivi aumenti del rapporto debito/PIL sotto diversi governi. “Olanda, 10 punti di debito, Macron, 12 punti. Ma non faccio di questo un motivo di accusa”, ha chiarito. Il primo ministro ha sottolineato che ora l’urgenza è quella di “ritrovare la stabilità in tutto il Paese”, senza la quale “non è possibile realizzare alcuna riforma fondamentale”.

Per il 2025, François Bayrou punta a un disavanzo pubblico pari al 5,4% del Pil, con una previsione di crescita fissata allo 0,9%.

– Un “fondo speciale” per riformare lo Stato

Nell’ambito di questa stabilità finanziaria, François Bayrou ha annunciato la creazione di un “fondo speciale interamente dedicato alla riforma dello Stato”. Questo fondo, ha spiegato, finanzierà iniziative volte a modernizzare i servizi pubblici, in particolare attraverso l’intelligenza artificiale. “Dobbiamo investire nell’implementazione dell’intelligenza artificiale nei nostri servizi pubblici per renderli più efficienti e accessibili”, ha spiegato.

Questo progetto fa parte di una visione globale di trasformazione strutturale dell’amministrazione francese, con l’obiettivo di rendere lo Stato più efficiente e meglio adattato alle sfide contemporanee.

– Pensioni: un ritorno al dialogo sociale

L’altra parte importante dell’intervento del Primo Ministro è stata dedicata alla riforma delle pensioni, tema che ha definito “vitale per il nostro Paese e per il nostro modello sociale”. Ritornando alla riforma portata avanti dal governo di Élisabeth Borne nel 2023, François Bayrou ha lodato il “forte coraggio” del suo predecessore, ma ha riconosciuto che “le strade di progresso” restano possibili.

François Bayrou ha annunciato di voler rispondere alle tensioni e alle proteste che hanno caratterizzato l’attuazione dell’impopolare riforma che ha innalzato l’età pensionabile legale da 62 a 64 anni. Ha annunciato di voler “riaprire la questione con le parti sociali, per un breve periodo e in condizioni trasparenti”. “Dobbiamo cercare una nuova via di riforma, senza totem e senza tabù. Nemmeno l’età pensionabile, a condizione che soddisfi il requisito stabilito e l’unico requisito stabilito: non possiamo lasciare che l’equilibrio finanziario si deteriori”, ha affermato.

François Bayrou ha anche annunciato una missione flash affidata alla Corte dei conti per realizzare un inventario preciso dell’attuale finanziamento del sistema pensionistico. Secondo lui si tratta di gettare le basi per un dibattito informato e basato sui fatti.

Ha voluto però avvertire che, se il dialogo con le parti sociali non avesse avuto successo, “l’attuale riforma continuerà ad applicarsi”. Questa dichiarazione mira a stabilire una forma di quadro vincolante per i negoziati, lasciando spazio a un possibile consenso.

– Una riforma per “ripristinare la fiducia”

François Bayrou ha presentato il rilancio della riforma delle pensioni come un modo per ridare fiducia ai francesi nelle loro istituzioni e nel futuro economico del Paese. “Abbiamo davanti a noi una grande opera di riconciliazione”, ha assicurato. Per il Primo Ministro si tratta di “riconciliare i francesi tra loro, riconciliare i francesi con il loro Stato e i loro eletti, e riconciliare i francesi con le imprese”.

Insisteva anche sulla necessità di rendere i francesi “partner nelle decisioni da prendere, e non sudditi di una monarchia che non avrebbero altra scelta che obbedire o ribellarsi”. Questa promessa di dialogo e trasparenza potrebbe essere fondamentale per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica, spesso scossa da riforme imposte senza consultazione.

– Corsica e Nuova Caledonia

Il primo ministro ha affrontato anche la questione della Corsica, una questione delicata che sarà affrontata nell’ambito di una “evoluzione costituzionale” promessa entro la fine del 2025. “È stato fissato un calendario secondo le indicazioni del presidente della Repubblica per la Corsica, per raggiungere lo sviluppo costituzionale alla fine del 2025”, ha dichiarato, promettendo che “questo calendario sarà rispettato”. Questo annuncio mira a rassicurare gli stakeholder locali e a mantenere il corso dei negoziati avviati negli ultimi mesi.

François Bayrou ha parlato anche della situazione in Nuova Caledonia, territorio francese nel Pacifico. “Inviterò, a gennaio, le forze politiche a venire a Parigi per aprire questi negoziati chiedendo al Ministro dei Territori d’Oltremare di seguire particolarmente questa questione”, ha dichiarato, stimando che il territorio d’oltremare “deve costruire il suo futuro”.

“Credo che le donne e gli uomini di buona volontà possano trovare strade innovative per il bene di tutti i caledoniani”, ha affermato, sperando che “il processo politico riprenda con i negoziati che dovrebbero concludersi alla fine di questo trimestre”.

– Prestare attenzione ai “gilet gialli” e alle aspettative dimenticate

François Bayrou si è preoccupato anche di ritornare sugli insegnamenti tratti dalla crisi dei “gilet gialli”. “Hanno denunciato lo stato in cui versavano la nostra società. E questo Stato era la divisione del Paese tra chi conta e chi non conta”, ha ricordato. Per rispondere a questa osservazione, ha annunciato la sua intenzione di “riprendere lo studio degli elenchi delle lamentele” derivanti da questa crisi. Secondo lui questi quaderni dovrebbero permettere di ascoltare “le aspettative, spesso più inespresse, che sono quelle degli ambienti sociali esclusi dal potere”.

– Nessun rimborso per farmaci e visite mediche

François Bayrou ha affermato che la misura di rimborso di “alcuni farmaci e consultazioni” non sarà ripresa. Questa misura è stata annunciata dal governo Barnier lo scorso novembre, prima di rinunciarvi sotto la pressione del Raggruppamento Nazionale (RN).

Bayrou ha menzionato anche “la questione chiave della demografia medica”. “Dobbiamo lavorare anche sulla questione chiave della demografia medica, in particolare coinvolgendo gli eletti locali, e affrontando la questione della formazione degli operatori sanitari”, ha dichiarato.

Il Primo Ministro ha confermato che la salute mentale sarà la causa nazionale del 2025.

– Proporzionale e cumulo dei mandati

François Bayrou si è detto favorevole alla rappresentanza proporzionale e desidera una “riforma del metodo di voto legislativo” sulla quale vuole “andare avanti”. Per lui questa “modalità di voto deve restare radicata nei territori”. Questa riforma, “probabilmente”, “ci obbligherà a riesaminare allo stesso tempo la questione dell’esercizio simultaneo della responsabilità locale e nazionale”, ha aggiunto il primo ministro.

– Una visione internazionale di fronte al “disordine globale”

François Bayrou ha affrontato anche le questioni internazionali, sottolineando la necessità che la Francia si affermi in un mondo in piena riconfigurazione. “Siamo passati dal mondo della forza della legge al mondo della legge della forza”, ha denunciato, puntando il dito contro “l’aggressione russa in Ucraina”, che ha definito “un segnale, quello del regno della brutalità”. forza”.

Il Primo Ministro ha parlato anche delle ambizioni geopolitiche della Cina, che accusa di “tessere la rete del suo dominio economico, tecnologico, diplomatico e militare”. Ha anche attaccato gli Stati Uniti, che secondo lui hanno scelto “la politica del potere e del dominio”.

Per François Bayrou, la risposta a questo disordine globale risiede in un’Europa forte e unita. “L’Europa deve diventare una comunità strategica, una potenza politica e di difesa commisurata alla potenza economica che dovrebbe essere”, ha affermato. Ha insistito sul fatto che “l’indipendenza della Francia dipende da quella dell’Europa, e viceversa”.

– Un rilancio sotto costrizione

Tuttavia, il compito si preannuncia arduo. Il rilancio del dialogo sociale sulle pensioni dovrà superare le profonde divisioni tra sindacati, datori di lavoro e governo. Allo stesso modo, la lotta contro il sovraindebitamento e la realizzazione delle ambizioni internazionali rischiano di scontrarsi con le attuali sfide economiche e politiche.

Fissando un percorso chiaro e ambizioso, François Bayrou sembra voler incarnare una figura di stabilità in un contesto segnato dall’incertezza. Ma dovrà trasformare le sue promesse in azioni concrete per convincere.

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