Contattato da “Le Matin”, il Dott. Tayeb Hamdimedico ricercatore in politiche e sistemi sanitari, conferma l' aumento dei casi di morbillo in diversi regioni del Marocco e chiede un’azione urgente per evitare un deterioramento della situazione, con conseguenti perdite umane. “La situazione sta diventando sempre più preoccupante e rischia di peggiorare nei prossimi mesi se non verranno messe in atto misure serie”, avverte. Va ricordato che il Ministero della Sanità e della Protezione Sociale aveva pubblicato, lo scorso marzo, un comunicato stampa richiamando l’attenzione sul significativo aumento dei casi e sottolineando che erano state adottate misure per gestire la situazione. Il Ministero ha inoltre precisato che la ripresa osservata in Marocco rientra in un fenomeno globale più ampio, in particolare in Europa, Africa e Stati Uniti.
Le cause e le conseguenze della recrudescenza del morbillo
Il dottor Hamdi identifica diversi fattori che hanno contribuito a questo aumento dei casi. Il primo è il calo copertura vaccinalequestione già sollevata dal ministero nel suo comunicato stampa dello scorso marzo. Il Ministero, infatti, aveva notato una diminuzione richiesta di vaccinazionedeterminando così un indebolimento della copertura. Sebbene subito dopo siano state avviate campagne di sensibilizzazione per alleviare questo problema, i risultati ottenuti non hanno soddisfatto le aspettative. Secondo il dottor Hamdi ciò si spiega in gran parte con un secondo fattore: il calo della vigilanza delle famiglie. “Molte famiglie, purtroppo, non comprendono la gravità della situazione né il pericolo che rappresenta la malattia”, sottolinea. Il medico sottolinea a questo proposito che il morbillo non è una malattia benigna e il suo alto grado di contagiosità la rende difficile da gestire. “Un bambino malato può contagiare tra le 16 e le 20 altre persone”, spiega. E da specificare che quando una persona infetta tossisce, starnutisce o addirittura parla, rilascia goccioline contenenti il virus, che si diffonde molto rapidamente. Alla domanda sui sintomi a cui prestare attenzione, il dottor Hamdi cita: febbre alta, naso che cola, occhi rossi, tosse ed eruzione cutanea. “Dovresti anche sapere che la malattia può causare gravi complicazioni, tra cui gravi infezioni respiratorie, disturbi neurologici come l'encefalite e persino problemi alla vista che portano alla cecità”, avverte.
Comunicazione e vaccinazione: risposte essenziali
«L'immunità di gregge attraverso la vaccinazione è la nostra migliore difesa contro la diffusione del morbillo”, ha affermato il dottor Hamdi prima di specificare che questa immunità potrà essere acquisita solo se riusciremo a raggiungere una copertura vaccinale pari ad almeno il 95% a livello nazionale. «È quindi fondamentale che ogni bambino riceva due dosi di vaccino: la prima a 9 mesi, seguita da un richiamo qualche mese dopo, per garantire una protezione efficace», rileva. Il medico tiene a precisare che il ruolo del vaccino non si limita alla prevenzione della malattia, ma si estende alla protezione dell'intera popolazione dall'insorgenza di epidemie di morbillo. Il dottor Hamdi ritiene inoltre che occorra intensificare gli sforzi in termini di comunicazione locale per sensibilizzare la popolazione, in particolare nelle zone rurali e remote, sulla gravità della malattia e sull'urgenza della vaccinazione. Chiede quindi una mobilitazione generale degli operatori sanitari e delle famiglie, per evitare tragedie. “La gestione della crisi del Covid-19 ha dimostrato che è insieme che possiamo superare una simile prova. La situazione può essere tenuta sotto controllo solo se tutte le parti interessate – autorità locali, operatori sanitari e cittadini – si mobilitano insieme”, insiste. Il morbillo rappresenta quindi una seria minaccia per la salute pubblica e ogni giorno senza azioni significative aumenta il rischio di gravi complicazioni. Il futuro dei nostri figli e la tutela della salute pubblica dipendono dai nostri impegni.
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