l’essenziale
Maguelone Aribaud è una delle 5.000 persone colpite in Francia dal cancro del cavo orale. Nel 2022 si è sottoposta ad un intervento chirurgico all’Oncopole di Tolosa per asportarle parte della lingua che è stata poi ricostruita dalla pelle dell’avambraccio. Racconta questo viaggio difficile e la sua ammirazione per le équipe mediche in un libro. Con l’associazione dei pazienti CORASSO segue le promesse del progetto di ricerca BIOFACE.
“Non ho problemi a parlare del mio cancro, non è qualcosa che ho scelto ma che ho sofferto. Voglio far luce sui tumori otorinolaringoiatrici che non sono così rari ma che rimangono sconosciuti.” Maguelone Aribaud, 50 anni, rappresentante commerciale di Radio France a Tolosa, ha uno sguardo penetrante e un entusiasmo contagioso.
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Soprattutto ha parole facili, la parola giusta e ha scelto di usarla per parlare del suo cancro alla lingua. Due anni dopo aver assunto la direzione dell’Oncopole di Tolosa, ha autopubblicato “Lingua straniera”(1). In questa storia racconta con coraggio, sensibilità e umorismo l’intervento chirurgico, la ricostruzione della lingua con la pelle dell’avambraccio, la radioterapia, le ore trascorse a imparare a deglutire, masticare e parlare di nuovo. E l’incomprensione su questo cancro quando non presenta i classici fattori di rischio legati ad alcol e tabacco.
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“Lascia una traccia per le mie figlie”
“Scrivere era urgente, ero così arrabbiato che il granchio scegliesse la mia lingua, io che parlo molto. Appena sono arrivati i risultati della biopsia, ho cominciato a dirmi che, per raccontare la storia, la scrittura forse sarebbe stata l’unica cosa che sarebbe rimasta per me È stato anche un modo per lasciare un segno alle mie figlie alle quali non potevo raccontare tutto e che all’epoca avevano 12 e 14 anni”, testimonia Maguelone Aribaud. balsamo sulle sue labbra ormai regolarmente secche.
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Entrato nel team di volontari occitani dell’associazione Corasso che sostiene le persone colpite da tumori della testa e del collo, Maguelone segue da vicino anche il progetto di ricerca dell’ospedale universitario BIOFACE (RHU) per la ricostruzione facciale post-cancro. È guidato dalla professoressa Agnès Dupret-Bories, il chirurgo che le ha operato e ricostruito la lingua all’Oncopole di Tolosa. La chiama regina, Queen A. «Siamo nell’eccellenza francese, mi affascina la ricostruzione. Questo progetto, con biomateriali al posto delle ossa prelevate dal corpo, darà conforto di vita ai pazienti. È fondamentale perché il nostro viaggio è complesso”, conclude Maguelone Aribaud.
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