Ogni mese, una personalità del mondo medico illustra una particolare cura termale: quali sono i benefici per la salute e le cure fornite? A dicembre, il professor Patrick Carpentier, professore emerito e specialista in cura termale del linfedema, risponde alle nostre domande.
Patrick Carpentier, accademico e professore emerito di medicina vascolare presso l’Università di Grenobleiniziò la sua carriera nell’idroterapia attraverso una combinazione di circostanze. Poiché alla fine degli anni ’80 la flebologia era relativamente tardi negli ospedali, fondò, con il suo mentore, il professor Alain Franco, un piccolo centro di ricerca universitario trasferito alle terme di La Léchère-les-Bains. L’idea era quella distudiare gli ospiti delle terme affetti da patologie vascolari per far avanzare la conoscenza medica.
Piano piano, ascoltando le testimonianze entusiaste degli ospiti delle terme riguardo benefici del trattamento termalei due medici, in collaborazione con il direttore delle terme, hanno deciso di costruire un protocollo per valutare scientificamente l’efficacia di una cura termale nella gestione dell’insufficienza venosa cronica grave, i cui risultati sono stati molto positivi. Ribadito su scala più ampia, ilStudio Thermes&Veines apparirà nel 2009 su una prestigiosa rivista americana (Journal of Vascular Surgery). Quest’anno segnerà l’immersione del Professor Carpentier nella medicina termale. Incontrare.
Quali sono le vostre attività mediche legate all’idroterapia?
Sono direttore del Centro di ricerca dell’Università La Léchère (CRULL) e sviluppiamo studi, spesso in collaborazione con AFRETh (Associazione Francese per la Ricerca Termale), per far avanzare la ricerca termale applicata alle malattie venose e linfatiche. Alle Terme La Léchère incontro i pazienti che partecipano al programma di ricerca e ogni tre settimane effettuo un convegno sulle patologie venose all’attenzione dei curisti. Durante i due mesi di accoglienza degli ospiti termali affetti da linfedema, svolgo anche attività di cura convegni sulle patologie linfatiche.
Allo stesso tempo, lo sono coordinatore dei programmi di educazione terapeutica e ha riunito regolarmente le équipe sanitarie del centro termale per fare il punto. Inoltre, ho fatto parte del Comitato scientifico AFRETh e più recentemente, presiedo due comitati scientifici: quello dell’Istituto Interuniversitario di Medicina Termale della regione Auvergne-Rhône-Alpes (Innovatherm) e la commissione medica dell’ESPA (European Spas Association).
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Quello che devi sapere è che la circolazione linfatica è una circolazione ausiliaria alla circolazione venosa. Favorisce il ritorno dei liquidi presenti nei tessuti, in particolare dalle estremità (come braccio e gamba) al sistema vascolare sanguigno. Il linfedema è un accumulo di liquido nei tessuti connettivi si riscontra preferenzialmente in uno o più arti inferiori e superiori, a causa di un deficit della circolazione linfatica. Le cause sono molteplici e il linfedema può essere primario, malformativo (congenito o latente da più o meno tempo) o secondario a seguito di un’alterazione o addirittura della distruzione del sistema linfatico dell’arto, soprattutto dopo trattamenti radiochirurgici di tumori e in particolare nel tumore della mammella. .
Per il momento non abbiamo la possibilità di curare il linfedema, ma il trattamento compressivo, associato ad uno specifico stile di vita, permette di evitare peggioramenti e complicanze. Il trattamento termico permette di regredire parzialmente l’edema, migliorando la funzionalità dell’arto e la qualità della vita. e per aiutare il paziente a prendere il controllo del trattamento compressivo e ad adottare comportamenti sanitari adeguati (alimentazione, attività fisica e mantenimento della pelle). La base delle cure termali è quella della cura flebologica con massaggi eseguiti da un fisioterapista (a seconda dello stadio del linfedema, linfodrenaggio o massaggio di mobilizzazione dei tessuti) e ove possibile un programma di educazione terapeutica (programma Termoedema).
Questo programma di educazione terapeutica ti consente di imparare a convivere meglio con il linfedema. Si integra interviste individuali E laboratori pratici (autobendaggio, cura della pelle, massaggio autodrenante, ecc.) nonché laboratori di gruppo conoscenza della patologia e del suo trattamento (definizione e comprensione, cura e vita quotidiana).
Quattro stazioni offrono il programma Thermoedème: Argelès-Gazost, Luz-Saint Sauveur, Barbotan-les-Thermes e La Léchère. Da segnalare anche una preziosa collaborazione con l’associazione AVML (Associazione per vivere meglio il linfedema) che aiuta notevolmente i pazienti e la realizzazione degli studi termali.
Quali sono i benefici per la salute di un simile trattamento termale?
Nel programma Termoedema la combinazione di trattamenti ad alta tecnologia aiuta ad attivare la circolazione nei collettori linfatici che rimangono funzionali. La serie di 186 pazienti che hanno seguito il programma Thermoedème a La Léchère ha mostrato a significativa riduzione del volume dell’arto interessato raggiungimento degli obiettivi comportamentali di salute nel 70% dei casi a 3 mesi e miglioramento della qualità della vitalegati alla salute. Sotto l’egida di AFRETh è in corso uno studio terapeutico comparativo nazionale che comprende 140 pazienti volontari, compreso un gruppo di controllo, per valutare scientificamente l’efficacia del programma Thermoedema. Si prevede che lo studio si concluderà nel 2025 con i risultati pubblicati nel 2026.
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Quali sono le vostre aspettative e speranze riguardo a questi risultati?
Il linfedema è una patologia difficile da trattare per i medici. Dimostrando scientificamente i benefici delle cure termali per questi pazienti, penso che un numero significativo di medici, e in particolare di medici vascolari, cambieranno la loro visione della terapia termale e offriranno questo trattamento ai loro pazienti. Mi auguro che questa evidenza di efficacia permetta alle ARS (Agenzie Sanitarie Regionali) di farlo finanziare ulteriormente programmi di educazione terapeutica in ambienti termali. Oggi sono i pazienti o le stazioni a coprire questi costi legati all’educazione terapeutica. Spero sinceramente che questi risultati avvengano spostare le linee!
Fonti :
Intervista esclusiva con Patrick Carpentier, 10 dicembre 2024
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