Anche se il discorso che collega la perdita dell’udito alla demenza è ormai radicato nella mente delle persone, ci sono ancora dei dubbi tra gli scienziati. Lo studio più citato è stato infine invalidato, senza che ciò fosse riportato dalla stampa. Il professor Kevin Munro, un rinomato audiologo del Regno Unito, teme che, senza prove concrete, i messaggi che collegano la perdita dell’udito alla demenza possano causare più danni che benefici all’industria dell’udito, alla ricerca e ai pazienti.
Peter Wix e Corinne Couté, pubblicato il 9 dicembre 2024
In tutti i settori medici, non è raro che le correlazioni statistiche – chiamate collegamenti o associazioni – vengano presentate come prova che il trattamento di una malattia ne influenzerà un’altra. Su questo stesso principio è stato stabilito il collegamento tra perdita dell’udito e demenza. Tuttavia, è difficile sfuggire all’impressione che la macchina si sia messa subito in moto al primo accenno di un simile legame, sia tra i produttori che tra i marchi: anche se, all’inizio, si è ricordato che gli studi avevano riscontrato nessun meccanismo o prova di causalità tra i due fenomeni, questo sembrò presto non avere più importanza, questa plausibilità si solidificò, fino a diventare una convinzione collettiva. Nel luglio 2023 la CNN titolava: “Secondo uno studio, gli apparecchi acustici potrebbero ridurre della metà il rischio di demenza”, affermazione ampiamente ripetuta sui social network dai professionisti…
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