L’ESSENZIALE
- I ricercatori hanno osservato lo scambio di gas polmonare nelle persone affette da covid di lunga durata; cioè come l’ossigeno si sposta dai polmoni al flusso sanguigno, mentre l’anidride carbonica si sposta dal flusso sanguigno ai polmoni.
- Hanno scoperto che la riduzione dello scambio di gas era collegata alla confusione mentale.
- Un aumento del flusso sanguigno cerebrale è anche associato a una riduzione dello scambio di gas nei pazienti con covid lungo.
Problemi di memoria, problemi di concentrazione, pensiero rallentato… la nebbia cerebrale – come viene soprannominata questa difficoltà cognitiva – è un disturbo che spesso ricorre nei pazienti affetti da covid a lungo termine.
I ricercatori dell’Università dell’Iowa a Iowa City hanno fatto un’importante scoperta su questo sintomo. Nelle persone con covid lungo, un minore scambio di gas tra aria e sangue è associato a una funzione cognitiva compromessa. Il team presenterà la scoperta alla conferenza annuale di Radiological Society of North America che si terrà dal 1 al 5 dicembre 2024 a Chicago.
Covid lungo: ridotta funzionalità polmonare legata a disturbi cognitivi
Per comprendere meglio i sintomi presentati dalle persone con Covid lungo, i ricercatori hanno riunito 12 persone che soffrivano di mancanza di respiro e/o stanchezza persistente diverse settimane dopo il recupero dal Covid-19.
I partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica polmonare e cerebrale. Sono stati inoltre sottoposti a test cognitivi. Inoltre, è stata esaminata la loro capacità respiratoria.
“C’era una serie di difficoltà cognitive tra i pazienti dello studio”spiega il ricercatore Keegan Staab in un comunicato stampa. “Alcuni erano minimi e indicavano una disfunzione lieve, mentre altri erano più gravi e mostravano che alcuni pazienti avevano un pensiero lento e difficoltà di concentrazione più volte al giorno.”
I dati rivelano che un minore scambio di gas polmonare può essere associato a queste disfunzioni cognitive così come a minori volumi di materia grigia e materia bianca nei pazienti con covid lungo.
Nebbia cognitiva: un meccanismo compensatorio coinvolto?
Un’altra osservazione del team: l’aumento del flusso sanguigno cerebrale è associato a una riduzione dello scambio di gas nei pazienti con covid lungo. “Questa relazione potrebbe essere un meccanismo compensatorio in cui la minore funzionalità polmonare è compensata da una maggiore gittata cardiaca e da un maggiore flusso sanguigno cerebrale, spiega Keegan Staab. È anche possibile che il meccanismo della malattia che compromette lo scambio di gas polmonare si traduca anche in un aumento del flusso sanguigno cerebrale attraverso un danno vascolare a valle nei polmoni e nel cervello”.
Questi diversi elementi portano i ricercatori a suggerire che le anomalie dello scambio gassoso possono aiutare a identificare i pazienti Covid a lungo termine che necessitano di cure.
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