L’ESSENZIALE
- È stato identificato che una mutazione nel gene STAT1 è collegata all’ADHD.
- Questa mutazione interrompe il funzionamento dei neuroni dopaminergici e il comportamento della persona.
- Questa scoperta potrebbe, in definitiva, consentire lo sviluppo di nuovi trattamenti per l’ADHD.
Il disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività (ADHD) colpisce il 5,9% dei minori di 18 anni e il 2,8% degli adulti secondo l’Istituto Nazionale di Sanità e Ricerca Medica (Inserm). Ciò è caratterizzato da alti livelli di disattenzione e/o agitazione e impulsività. Per ora gli scienziati sanno che questo disturbo è dovuto ad un accumulo di fattori genetici e ambientali, ma la sua origine resta ancora misteriosa.
Dsono ricercatori di Duca Salutenegli Stati Uniti, in collaborazione con un team delUniversità della Columbiahanno appena fatto un passo avanti importante. Hanno scoperto un gene, o meglio una sua mutazione, che potrebbe spiegare lo sviluppo di disturbi neurocomportamentali, tra cui l’ADHD. Hanno presentato il loro lavoro sulla rivista Cervello, comportamento e immunità.
Il gene STAT1 collegato a la risposta del sistema immunitario e i neurodisturbisviluppo
Il gene in questione è STAT1. Svolge un ruolo importante nella risposta del sistema immunitario alle infezioni. Tuttavia, in studi precedenti, STAT1 è stato anche implicato in vari disturbi dello sviluppo neurologico come l’autismo.
“Molte delle vie di segnalazione scoperte nel sistema immunitario svolgono anche un ruolo importante nel cervello, indica Anthony Filiano, autore principale, in un comunicato stampa. C’è una comunicazione molto forte tra i due sistemi [nerveux et immunitaires]. Questo è interessante perché il sistema immunitario può essere facilmente preso di mira a livello terapeutico.“
Nei loro esperimenti, gli scienziati hanno studiato topi che avevano una mutazione nel gene STAT1. In questi roditori, hanno iperattivato il percorso immunitario in diversi tipi di cellule cerebrali, compresi i neuroni della dopamina, che sono coinvolti nella motivazione, nei circuiti di ricompensa e nel controllo motorio.
Mirare al gene STAT1 per trattare l’ADHD?
Pertanto, i ricercatori hanno osservato che la mutazione del gene STAT1 porta ad un’iperattivazione del gene STAT1 e quindi del sistema immunitario. Questa iperattivazione ha avuto un impatto anche sul funzionamento dei neuroni e ha interrotto il comportamento dei topi.
“IL [sur-activation de] STAT1 nei neuroni, che inizia durante lo sviluppo embrionale, porta a comportamento iperattivo, diminuzione del numero di neuroni e ridotta attività neuronale in un’area del cervello coinvolta nell’apprendimento, nella memoria, nella ricompensa e nella motivazione. spiega Antonio Filiano. Questi risultati suggeriscono che il [sur-activation de] STAT1 nei neuroni della dopamina svolge un ruolo nella regolazione del comportamento e altro ancora [cette] l’interruzione può contribuire a disturbi dello sviluppo neurologico”.
In futuro, il team prevede di continuare la ricerca per prendere di mira, forse, il gene STAT1 come parte di una nuova terapia per l’ADHD. “Dobbiamo comprenderne la funzione e indirizzarla in modo più specifico prima di andare avanti”, conclude Antonio Filiano.
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