Se i danni del tabacco non sono discutibili, restano da chiarire gli effetti del “vaping” sulla salute. È proprio questo l’oggetto del lavoro svolto in un laboratorio di Saint-Etienne, dove i ricercatori espongono le cellule polmonari al vapore prodotto da diverse sigarette elettroniche ed e-liquid.
Clément Mercier ci aspetta davanti alla nuovissima sede del laboratorio Sainbiose a Saint-Étienne. Il giovane ingegnere ricercatore concentra i suoi sforzi su un oggetto ormai molto conosciuto: la sigaretta elettronica. Per alcuni è un’alternativa alla classica sigaretta; per altri, è una via d’accesso al fumo. Se i danni alla salute delle sigarette fossero riconosciuti, quelli delle sigarette elettroniche sarebbero ancora da indagare scientificamente. In effetti, la diversità degli e-liquid di cui sono riempiti e l’immensa scelta dei loro aromi richiedono ulteriori studi per determinare la tossicità di ciascun prodotto. Perché il vapore denso e profumato che producono contiene molti composti volatili, alcuni dei quali sono dannosi se riscaldati. Per studiare gli effetti dello svapo, i ricercatori esporranno le cellule polmonari a diversi vapori e determineranno il loro livello di nocività. Benvenuti in un laboratorio dove senza di loro non c’è fumo.
Ecco una “camera di esposizione”: il fumo di sigaretta viene soffiato sulle cellule polmonari poste sul fondo della scatola. L’obiettivo: riprodurre ciò che accade nei polmoni di un fumatore quando svapa.
Nuovi liquidi, aromi e modelli di sigarette elettroniche arrivano continuamente sul mercato. I ricercatori devono quindi ripetere il loro studio sulla tossicità con ogni nuovo prodotto. Hanno così potuto determinare che i composti presenti in alcuni aromi come la cannella o la menta sono più tossici di altri. A partire dal prossimo anno, il gruppo di ricerca includerà vapers volontari per estendere lo studio sulla tossicità delle sigarette elettroniche.
Rapporto prodotto nel laboratorio Sainbiose (unità 1059 Inserisci/Mines ParisTech/Université Jean-Monnet ‑Saint-Étienne), disfunzioni vascolari e emostasiGruppo Particelle inalate. Disponibile sulla rivista Inserm n°62.
Foto: Inserm/François Guénet
Autore: B.S.
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