E programma di ricerca che potrebbe cambiare la vita di milioni di donne con endometriosi. Questa malattia ginecologica colpisce dall’8% al 10% delle donne, tra i 3 ei 4 milioni di pazienti in Francia.
Si manifesta dapprima con periodi molto dolorosi, un sintomo a volte minimizzato dai medicio anche dai pazienti stessi. Occorrono quindi in media 7 anni per ottenere una diagnosi.
Una delle sfide di un programma di ricerca dell’Inserm e dell’Institut Pasteur è quindi quella di migliorare la cura e la diagnosi. I ricercatori hanno iniziato a esaminare il sangue mestruale. Hanno raccolto campioni, confrontato il sangue delle donne con o senza endometriosi per ccercare i marcatori della malattia.
I primi risultati sono incoraggianti secondo Camille Berthelot che sta conducendo questa ricerca. “In realtà vediamo differenze nel modo in cui funzionano queste cellule”, spiega per RTL. “Questo aprirebbe strade per uno screening più massiccio. Potremmo immaginare un test che guardi in particolare a questi geni”.
Un semplice test del sangue mestruale, sarebbe un vero progressoperché oggi la diagnosi di questa malattia viene fatta dopo una risonanza magnetica o dopo una procedura invasiva in sala operatoria.
L’interesse dei nostri ricercatori per i fluidi mestruali purtroppo è molto recente. “In parte è legato a questioni culturali, il sangue mestruale è spesso considerato qualcosa di sporco, il che ha limitato molto la ricerca”, spiega la ricercatrice. “A pensarci bene, sembra un po’ ovvio utilizzare questo fluido per lo screening delle malattie uterine”.
Le mentalità stanno cambiando, anche tra i nostri ricercatori. Soprattutto da allora analizzare meglio il sangue mestruale nelle donneè anche una speranza per individuare altre malattie ginecologiche, in particolare i tumori.
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