ASCO 2024 1 è stato ricco di novità nel campo dell’oncologia toracica con 3 studi in sessione plenaria e una sessione dedicata specificamente al cancro polmonare non a piccole cellule (NSCLC) metastatico. Durante questo periodo uno studio francese ha attirato l’attenzione per il suo lato innovativo.
TROPPO-2 (Antigene della superficie cellulare TROFoblasto 2) vede la sua espressione aumentata in molti tumori solidi con un’espressione significativamente inferiore nei tessuti normali. Pertanto, questa glicoproteina è espressa in quasi l’80% dei NSCLC. L’entità della sua espressione è associata ad una prognosi sfavorevole nei casi di adenocarcinoma, il che non è il caso dei tumori a piccole cellule. Nessun trattamento mirato a TROP-2 è attualmente approvato per il NSCLC.
Lo studio francese di fase 2 ICARUS-Lung01
Lo studio francese ICARUS-Lung01 ha valutato datopotamab deruxtecan (Dato-Dxd). Questo anticorpo monoclonale coniugato, con un’emivita più lunga rispetto a sacituzumab govitecan, aveva già dimostrato nello studio TROPION-Lung01 un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei casi di NSCLC avanzato o metastatico già trattato.
Il beneficio è stato particolarmente marcato nei pazienti con istologia non squamosa, per i quali è stato riscontrato anche un vantaggio in termini di sopravvivenza globale. Tuttavia, i marcatori di resistenza e risposta a questa molecola sono ancora sconosciuti.
ICARUS-Lung01, i cui risultati sono stati presentati dal Professor David Planchard (Institut Gustave Roussy, Villejuif, Francia), ha incluso 100 pazienti con NSCLC in stadio IIIA, IIIB o IV in progressione dopo anti-PDL-1 o trattamento mirato, per ricevere Dato- Dxd alla dose di 6 mg/kg ogni 21 giorni fino alla progressione o alla tossicità inaccettabile.
Risultati replicati di efficacia e sicurezza
In pratica, il tasso di risposta globale è stato del 26,0% con una durata mediana della risposta di 7,0 mesi, più marcata nei casi di istologia non squamosa (30,5% contro 5,6% per le forme squamose) o mutazione BRAF (50,0% contro 23,2%) o KRAS (63,6% contro 21,6%).
La PFS mediana segue lo stesso andamento: 4,8 mesi per i non squamosi (vs 2,9 mesi) e si colloca nelle stesse aree dello studio TROPION-Lung01, confermando così che questo anticorpo coniugato non è associato ad un effetto positivo nei casi di metastasi adenocarcinoma squamoso.
Per quanto riguarda la tolleranza, non era sorprendente, caratterizzata principalmente da stomatite, nausea, alopecia e affaticamento, ma questi effetti collaterali erano raramente di grado 3.
Un’analisi esplorativa alla ricerca di marcatori predittivi di resistenza
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su JIM.fr.
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