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riepilogo del mese di novembre

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Si tratta di uno strano punto di raccolta che è stato inaugurato lo scorso settembre nella periferia parigina, nel comune di Châtillon (Hauts-de-Seine). I volontari, aderenti ad un’Amap (Associazione per il mantenimento dell’agricoltura contadina), sono stati invitati dalla Scuola Nazionale dei Ponti e delle Strade a depositare… la loro urina! Raccolto in fusti da cinque litri, il prezioso liquido veniva poi versato in un grande tino da 300 litri prima di dirigersi verso i campi agricoli del Loiret per essere ivi sparso. L’obiettivo? Sperimentare l’uso della pipì umana come alternativa ai fertilizzanti chimici (ma non ancora sulle colture alimentari).

L’idea è tutt’altro che assurda. Innanzitutto la nostra urina è una risorsa gratuita, facilmente recuperabile, più facile da raccogliere alla fonte che all’uscita dei depuratori dove si mescola – tra l’altro – con le acque reflue. Quindi, questo liquido è soprattutto molto ricco di sostanze nutritive. Contiene minerali e oligoelementi assimilabili dalle piante (azoto, fosforo, potassio, ecc.). Tanto quanto i fertilizzanti commerciali! Una delizia per pomodori, melanzane, peperoni, cetrioli o cavoli. Tuttavia, scopri di più sui processi prima di iniziare il tuo orto!

Da lì all’utilizzo su larga scala di questa risorsa il passo è solo uno. Immaginate: secondo uno studio dell’Università di Stoccolma (Svezia), una persona produce ogni anno abbastanza da concimare circa 400 metri quadrati. In Svizzera l’urina è già (…)

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