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Il grido d’allarme del Cosmos Bas-Saint-Laurent

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Perdita di concentrazione, disturbi del sonno, progressivo distacco dalla realtà, sono alcuni esempi espressi dai rappresentanti dell’organizzazione Cosmoss Bas-Saint-Laurent durante la loro apparizione virtuale davanti alla Commissione speciale sugli impatti degli schermi e dei social network sulla salute e lo sviluppo dei giovani. Per l’organizzazione la situazione è diventata preoccupante.

“L’uso degli schermi, sia tra i bambini piccoli che tra gli adolescenti, rappresenta oggi un importante problema di salute pubblica. È urgente sensibilizzare collettivamente”, ha affermato Emma Savard, direttrice generale di Cosmoss.

Cosmoss Bas-Saint-Laurent è un processo di consultazione intersettoriale che riunisce quasi 250 organizzazioni impegnate nel benessere dei giovani, dalla gravidanza all’età adulta. Attivo negli otto MRC di Bas-Saint-Laurent, Cosmoss collabora con il settore scolastico, comunitario, comunale e sanitario per ridurre i fattori di rischio e promuovere lo sviluppo sano di bambini e adolescenti. Da 20 anni l’organizzazione realizza iniziative locali per rispondere a problematiche che riguardano la salute fisica e mentale dei giovani, sostenendo al contempo le famiglie attraverso azioni di prevenzione, sensibilizzazione e sostegno.

Attraverso la sua memoria, scritta quest’estate grazie al contributo di una ventina di partner, Cosmoss ha evidenziato i risultati preoccupanti osservati in tutta la regione del Basso Laurenziano. Oltre ai sintomi fisici, come mal di testa e disturbi del sonno, hanno riportato anche impatti psicosociali. “I giovani sono sempre più isolati. Assistiamo ad un disimpegno dalle attività di gruppo e ad un aumento dei comportamenti di dipendenza”, ha sottolineato Julie Desrosiers, capo dipartimento del dipartimento di sanità pubblica di Bas-Saint-Laurent.

Dal 2017 Cosmoss si mobilita attorno a questo tema adottando un approccio intersettoriale. Le prime azioni sono iniziate con convegni condotti da esperti, al fine di sensibilizzare genitori ed educatori. Gradualmente, le strategie sono state estese ai diversi ambienti di vita dei giovani, compresi i servizi educativi diurni e le scuole.

Le soluzioni offerte da Cosmoss vogliono essere inclusive e pratiche. Una delle iniziative di punta è la campagna Con i nostri figli, niente schermi, che mira a guidare i genitori verso abitudini sane ed equilibrate. “I messaggi sono semplici: niente schermi al mattino quando ci si alza, né durante i pasti, né prima di andare a letto, né da soli nella stanza”, ha detto Cynthia Morneau del centro servizi scolastici di Fleuve-et-des-Lacs.

Adotta 7

Questa campagna è accompagnata da un altro progetto, Adopte le 7, lanciato a Matapédia. L’obiettivo è promuovere sette ore di attività fisica a settimana riducendo il tempo trascorso davanti allo schermo. “Distribuiamo ai giovani un quaderno dove ogni giorno calcolano il tempo trascorso davanti allo schermo e quello dedicato alle attività fisiche. C’è un vero entusiasmo, anche se non è ancora misurato in termini di impatto a lungo termine”, ha spiegato Denis Blais, direttore generale del CPE Les Calinours e sindaco di Témiscouata-sur-le-Lac.

Nonostante l’interesse per le iniziative locali, i rappresentanti di Cosmoss hanno espresso frustrazione per la mancanza di coordinamento e sostegno da parte del governo. “La Strategia del Quebec sull’uso degli schermi esiste dal 2022, ma pochissime persone la conoscono. D’altro canto, la politica governativa di prevenzione sanitaria è ampiamente applicata. Per noi è in questo quadro che deve rientrare la gestione del tempo trascorso davanti allo schermo”, ha insistito la signora Savard.

Per Cosmoss Bas-Saint-Laurent, la soluzione passa attraverso un approccio senza sensi di colpa, che responsabilizzi i genitori e mobiliti gli ambienti di vita dei giovani, siano essi scuole, asili nido o attività sportive. “È una questione di coerenza. Se tutti gli attori trasmettessero lo stesso messaggio, le possibilità di successo sarebbero molto maggiori”, ha concluso la Morneau.

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