riabilitazione corretta (completa).

ARTE – MARTEDÌ 8 OTTOBRE ORE 20:55 – DOCUMENTARIO

Microbi, questi Giani bifronte. Il loro lato oscuro è noto: è quello degli emissari di malattie infettive. Ma hanno anche un lato luminoso, fondamentale per la nostra salute. È questo lato benefico che questo documentario dal titolo eloquente riabilita, Viva i germi! : “Spesso consideriamo i batteri come nostri nemici, ma la stragrande maggioranza sono nostri partner”ricorda Michael Wagner, microbiologo dell’Università di Vienna, Austria.

In una famosa favola, il topo di campagna dà una lezione al topo di città. Oggi i bambini delle zone rurali possono essere un modello per quelli delle aree metropolitane: sono molto più attrezzati contro le malattie allergiche. Dagli anni ’60, la frequenza dell’asma, dell’eczema e delle allergie (ai pollini o ad alcuni alimenti) è raddoppiata ogni dieci anni nei paesi industrializzati, dove oggi colpiscono il 35% della popolazione.

Un enigma che gli scienziati hanno finalmente risolto. È il loro emozionante lavoro investigativo che la regista, Marie-Monique Robin, ci invita a seguire. L’indagine ci porta prima al primo museo al mondo dedicato ai microbi, ad Amsterdam, e alla sua famosa collezione di escrementi. Poi ci trasporta attraverso le aree urbanizzate, rurali o boscose della Franca Contea e della Baviera, della Finlandia e della Tailandia, del Gabon o del Giappone, con una piccola deviazione attraverso le comunità Amish e Mennonite negli Stati Uniti e attraverso il Parlamento Europeo, dove ricercatori e i politici hanno discusso di queste malattie della civiltà.

L’“effetto fattoria”

Polvere dalle stanze e dalle stalle, batteri dal tratto digestivo, parassiti intestinali degli abitanti dei villaggi, pavimenti dei parchi giochi… Ovunque, medici e immunologi, microbiologi ed ecologisti esplorano le tracce microbiche, confrontando le difese immunitarie dei bambini urbani con quelle dei bambini nelle campagne.

Così è nata l’ipotesi dell’“effetto fattoria”: esponendo precocemente i bambini a un’ampia varietà di microbi, questo ambiente rurale allena il loro sistema immunitario a riconoscere e tollerare gli “antigeni buoni” – e a non reagire in modo eccessivo creando infiammazione. Un antidoto al cemento, alla mancanza di contatto con la natura, alla sterilizzazione dei cibi industriali e all’iperigienismo dei cittadini, insomma.

L’ideale, conclude Michael Wagner, sarebbe “per insegnare a tutti ad avere un microbiota intestinale sano”. Contatto ripetuto con la natura, bagni nella foresta, alimentazione favorevole: tanti precetti che uniscono l’utile al dilettevole.