La prima settimana di lavoro per il gruppo francese è stata scandita da due temi: il ritorno a Marcoussis di Oscar Jegou e Hugo Auradou e la sete di titoli di una generazione che non ne ha conquistati abbastanza, dato il suo incredibile talento…
Ogni raduno del XV di Francia ha i suoi temi. Questa settimana, a Marcoussis, abbiamo parlato a lungo del ritorno agli allenamenti di Hugo Auradou e Oscar Jegou, ostracizzati dalla FFR dopo lo scandalo di cui siamo a conoscenza, prima di essere richiamati nel gruppo francese in seguito all’archiviazione delle accuse contro di loro 10 dicembre a Mendoza. Dovremo quindi selezionare i due uomini quest’inverno oppure no? Oppure aspettare che il ricorso presentato dall’avvocato del querelante, Maître Natacha Romano, venga esaminato il 10 febbraio dai tribunali argentini?
Nel nostro piccolo universo, ognuno ha la sua opinione sull’argomento. Il tecnico Fabien Galthié ha dichiarato martedì in occasione del lancio ufficiale del Torneo 6 Nazioni a Roma: “Capisco e sento le polemiche che ciò potrebbe suscitare, ma ci assumiamo completamente la responsabilità delle nostre decisioni. C’è stata la possibilità di selezionarli (dopo l’archiviazione del caso resa dai tribunali argentini il 10 dicembre, ndr) e la prestazione passa innanzitutto, abbiamo uno staff molto competente: le nostre scelte e la nostra classificazione posizione per posizione, mai facile e talvolta doloroso, deve in definitiva essere semplice e chiaro. Il risultato è lì.. La seconda linea della Sezione di Pau, il cui staff elogia le qualità nell’allineamento, e la terza linea dello Stade Rochelais, ottima al suo ritorno al club, si è quindi allenata tutta la settimana con il gruppo francese e tutto lascia credere che uno o più l’altro dei due, o anche entrambi in caso di 6-2 della panchina, andrà a referto fin dall’inizio del Torneo.
Antoine Dupont: “Molta delusione per i risultati”
Ma se i due uomini hanno incarnato un tema importante della prima settimana di preparazione al Tricolores, l’altro grande tema non è stato altro che la sete di titoli mostrata da Antoine Dupont e compagni davanti ai media. Qui il problema è il seguente: Fabien Galthié può avere la generazione più bella della storia del rugby francese, ma in realtà ha vinto solo un titolo da quando è salito al potere nell’inverno del 2020. E se il Grande Slam del 2022 è stato magnifico in in ogni caso, oggi è troppo sola nella bacheca dei trofei che una squadra del genere dovrebbe avere. Interrogato sull’argomento durante la conferenza stampa di lunedì a Roma, il capitano francese ha spiegato ai colleghi dell’Équipe: “Negli ultimi cinque anni siamo arrivati secondi quattro volte (nel Torneo 6 Nazioni, ndr). Ai Mondiali abbiamo perso anche ai quarti (contro il Sud Africa, ndr). C’è tanta delusione per quanto riguarda il palmares di questa squadra, visto il suo potenziale, questa frustrazione deve trasformarsi in motivazione, deve spingerci. Il suddetto “Totò” gareggerà nel Torneo 6 Nazioni 2025 dopo essersi staccato dalla precedente edizione a causa della sua partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Il suo sostituto per tutta la competizione sarà niente meno che Nolann Le Garrec, autore di un ottimo inizio di stagione con il club dell’Hauts-de-Seine. Come avvenuto nella scorsa tournée autunnale, Le Garrec dovrebbe, in ciascuna delle partite giocate dai Blues, entrare in campo allo scoccare dell’ora e poi spingere Dupont verso la posizione di apertura. . Ciò significa necessariamente che Matthieu Jalibert, considerato il grande dimenticato di novembre dopo essere apparso solo su una delle tre partite dei Blues, si prepara oggi a vivere un’esclusione simile? Difficile da dire. Ma Jalibert, peraltro molto forte durante la sessione del mercoledì mattina, non è mai entrato nella rotazione di apertura quel giorno, una posizione in cui Romain Ntamack, spesso, e Léo Barré, un po’, condividevano il tempo di gioco.