Emilia Perez può fare di meglio, domenica prossima, 2 marzo, di L’Artista di Michel Hazanavicius, partito nel 2012 con cinque statuette, tra cui quelle per il miglior film, il miglior regista e il miglior attore? Il dramma musicale di Jacques Audiard sulla transizione di genere di un trafficante di droga messicano è in ogni caso uno dei grandi favoriti nella corsa agli Oscar dopo le 13 nomination di questo giovedì 23 gennaio. Un record per un film non in lingua inglese.
Un’altra prestazione storica per Emilia PerezKarla Sofía Gascón è la prima donna transgender ad essere nominata all’Oscar come migliore attrice. Avrà molto da fare quest’anno in una categoria molto dura contro Cynthia Erivo (Malvagio), Demi Moore (La sostanza), Mikey Madison (Anora), e Fernanda Torres (Sono ancora qui).
Un’altra scelta degna di nota in queste nomination è l’ottima performance dei film di genere. Il musicale Malvagio gareggia in dieci categorie, La sostanza in cinque tra cui miglior film e miglior regia per Coralie Fargeat, la seconda parte di Duna di Denis Villeneuve in cinque anche e Nosferatu di Robert Eggers, in quattro categorie. Dal lato drammatico, Il brutalista di Brady Corbet sta andando bene con dieci nomination in vista Conclave di Edward Berger (otto). Sebastian Stan potrebbe vincere il premio come miglior attore per la sua interpretazione di Donald Trump in L’Apprendista.
Un contesto politico carico
Considerato favorito per l’Oscar per il miglior film straniero, un trofeo che da allora è sfuggito alla Francia Indocina di Régis Wargnier, nel 1993 – quelli per la migliore attrice non protagonista e la migliore canzone, Emilia Perez continuerà la sua campagna promozionale con il supporto della piattaforma Netflix che lo distribuisce negli Stati Uniti. Questo, nel cuore di una Hollywood devastata dagli incendi che hanno colpito duramente Los Angeles, provocando quasi trenta morti.
Migliaia di persone, alcune delle quali lavoravano nell’industria cinematografica, dovettero lasciare la città. Nonostante l’estensione del periodo di votazione per le candidature, la partecipazione potrebbe essere ridotta, a vantaggio dei non anglofoni. Per il momento Hollywood non pensa di rinviare la cerimonia, un mantenimento visto come simbolo di unità e resilienza.
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