Il Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (CRIF) ha pubblicato, mercoledì 22 gennaio, la statistica dell’antisemitismo in Francia per l’anno 2024. Come nel 2023, gli atti registrati sono al loro massimo, raggiungendo la cifra di 1.570. Si tratta di denunce di atti antisemiti registrati dal Ministero degli Interni e comunicati all’organizzazione Jewish Community Protection Service (SPCJ). creato nel 1980 per proteggere la comunità e monitorare il numero di violenze contro di essa.
Nel 2023 gli atti antisemiti sono stati 1.676. Se il dato è pressoché stabile nei due anni, segna uno sviluppo spettacolare rispetto al 2022: quell’anno furono registrati 436 atti antisemiti.
Nel frattempo, come ricorda Yonathan Arfi, presidente del CRIF, il 7 ottobre 2023 c’è stato l’attacco terroristico di Hamas in Israele, seguito dalla guerra a Gaza. “Il punto di paragone è prima del 7 ottobre. Vediamo che lascia un segno indelebile sulla questione dell’antisemitismo, crede il signor Arfi. Ora siamo davanti a cifre di un ordine di grandezza che non hanno più nulla a che vedere con quelle del 2022”. Secondo lui, questi dati storici dimostrano per due anni consecutivi che il movimento d’odio lanciato il 7 ottobre non esiste “non effimero”.
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