Nonostante il divieto di contatto impostogli durante il procedimento, ha continuato a inviare ai magistrati lo stesso tipo di lettere. Processato martedì 21 gennaio davanti al tribunale locale di Dinan per oltraggio alla corte in quanto recidivo, l’uomo ha ammesso i fatti pur continuando a lamentarsi delle sue condanne che “non riguardano il tribunale di Dinan”, gli ha ricordato la corte. presidente. “Speravo in una risposta”, ha detto. E ha aggiunto: “Potrebbe essere considerato scandaloso ma una lettera normale non avrebbe provocato alcuna reazione”.
Il perito psichiatrico ha constatato l’abolizione del discernimento del settantenne. Il pubblico ministero, di fronte al “contenuto intollerabile delle lettere”, ha insistito sull’“ossessione” dell’imputato. “Nella favola della fontana il lupo e l’agnello io sono l’agnello” ha difeso in conclusione l’imputato. Alla fine il tribunale ha ritenuto l’imputato irresponsabile “a causa di disturbi mentali” ma gli è stato vietato ogni contatto con i denuncianti per cinque anni.
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