Tra questi, Grégory Doucet. Il sindaco di Lione era già meno presente sulla piattaforma, preferendo LinkedIn o Facebook per le sue reazioni e annunci.
“Da quando Elon Musk ha acquistato la piattaforma nel 2022, è ovvio che le regole sono cambiate. La promessa di un dialogo diretto e senza ostacoli tra i cittadini non viene più mantenuta. No, ormai è la legge del più forte a governare questo social network. Le comunità più accanite regnano sovrane, favorite da un algoritmo arbitrario e disinibito. E non parlo nemmeno della violenza quotidiana, degli appelli impuniti all’odio e dell’intelligenza artificiale diffamatoria”.si lamenta l’assessore ambientalista.
Grégory Doucet, tuttavia, non cancella il suo account, ma promette di non accedere più.
E tende a promettere lo stesso risultato ad altri social network: “Naturalmente sono consapevole della recente fedeltà di Mark Zuckerberg al metodo Trump-Musk. Questo ripensamento da parte del capo di Meta non fa ben sperare per piattaforme come Instagram o Facebook”.
Il sindaco di Lione non solo lascia X a suo nome, ma chiude anche il conto della Città di Lione. Quest’ultimo non twitterà più, “ad eccezione della comunicazione pubblica generale delle crisi”.
“Stiamo vivendo un punto di svolta per le nostre democrazie. In breve tempo, storie che ci sembravano fantasmagoriche stanno interferendo nelle discussioni quotidiane. Lo vedono tutti: le parole sono più che mai armi pronte a farci vacillare. Di fronte a queste minacce tangibili, l’Unione europea può e deve sfruttare gli strumenti per legiferare. Questa è l’unica soluzione per garantire la libertà di espressione e tutelare il diritto all’informazione.conclude Grégory Doucet.
Altri funzionari eletti della città hanno annunciato di far parte dell’esodo di questo lunedì. Come il sindaco del PS di Villeurbanne Cédric Van Styvendael.