Questo testo bilaterale, che concede alcune agevolazioni agli algerini in materia di immigrazione, “è datato” e “non ha motivo di esistere”, ha sostenuto domenica il ministro degli Interni, affermando che vuole essere parte di un “equilibrio di potere”. con Algeri.
Pubblicato il 19/01/2025 14:55
Aggiornato il 19/01/2025 15:35
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Il ministro degli Interni, Bruno Retailleau, ha auspicato, domenica 19 gennaio, la fine dell’accordo franco-algerino del 1968 relativo alle condizioni di ingresso in Francia dei cittadini algerini, in un contesto di grandi tensioni tra i due paesi. “Questo accordo è datato e ha distorto l’immigrazione algerina. Non ha motivo di esistere. Va rimesso sul tavolo”ha giudicato su BFMTV, in linea con le sue precedenti posizioni sull’argomento.
Firmato il 27 dicembre 1968, questo accordo bilaterale crea uno status unico per i cittadini algerini in termini di movimento, residenza e impiego. Il loro ingresso è facilitato senza bisogno di un visto per soggiorno di lunga durata, possono stabilirsi liberamente per esercitare un’attività commerciale o una professione indipendente e possono accedere al rilascio del permesso più rapidamente rispetto ai cittadini di altri Paesi. soggiorno di 10 anni. Il testo, che rientra nel diritto internazionale e quindi prevale su quello francese, esclude gli algerini dal diritto comune in materia di immigrazione.
Denunciare “aggressione” of Algiers vis-à-vis Paris, Bruno Retailleau argued that “La Francia ha fatto tutto il possibile sulla via della riconciliazione e, in cambio, abbiamo ricevuto solo gesti di aggressione”. “L’orgoglio francese è stato ferito dall’offesa che l’Algeria ha fatto alla Francia”ha detto, prima di implorare “misure forti” permettendoti di registrarti in a “equilibrio di potere”.