Tribunale penale di Tours
Appena arrivato sul palco degli imputati, giovedì 16 gennaio 2025, Philippe lancia uno sguardo omicida alla sua ex moglie, seduta di fronte a lui sul banco delle parti civili, e brandisce il dito medio. Due volte. La madre urla e scoppia in lacrime, prima di fuggire dall’aula. Tra il pubblico, le sue figlie terrorizzate si stringono insieme, anche loro piangendo, prima di andarsene a loro volta.
L’imputato, 54 anni, deve rispondere di violenza sessuale incestuosa contro due delle sue figlie tra aprile 2017 e dicembre 2022 in una cittadina nel nord dell’Indre-et-Loire. Ha rifiutato di farsi assistere da un avvocato.
“Fermerai il tuo circo, interviene il presidente Gerot, in tono fermo. Sei in un tribunale. Trovi normale quello che hai appena fatto? » Con mala grazia l’imputato si rivolge a lui: «Ohi, risponde, volutamente provocatorio. Sono qui per essere giudicato. Sto aspettando la mia sentenza, tutto qui. »
Un imputato detenuto per un altro motivo
Purtroppo il processo dovrà essere rinviato a data ancora da definire. La prima convocazione di Philippe è stata errata (1), e la seconda non è arrivata in tempo. “Non ho capito niente. Ma preferisco essere onesto con te: non mi interessa davvero”risponde Filippo. “Ti rendi conto che il tuo comportamento non gioca a tuo favore? »ha avvertito il presidente Gerot.
Il magistrato rileva inoltre che una precedente perizia psichiatrica, contemporanea ai fatti contestati, ha rilevato una “alterazione del discernimento” e un “ritardo intellettivo”. La Corte conclude che non è possibile “decentemente” giudicare l’imputato e rinviare il fascicolo all’accusa. Attualmente detenuto in relazione ad una precedente condanna, continuerà a scontare la pena in attesa del processo.
(1) I testi repressivi menzionati nella citazione non erano quelli corretti.
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