Si tratta del primo atto legislativo del governo di François Bayrou. Il disegno di legge d’emergenza per Mayotte è stato adottato, nella notte tra martedì 14 e mercoledì 15 gennaio, in commissione dell’Assemblea nazionale. Il testo mira ad accelerare le norme e le procedure in materia urbanistica per consentire la rapida ricostruzione dell’arcipelago devastato dal ciclone Chido a metà dicembre. Contiene anche misure sociali più temporanee.
Nel corso dei dibattiti iniziati lunedì pomeriggio, all’allontanarsi della tempesta tropicale Dikeledi, il ministro dei Territori d’Oltremare, Manuel Valls – che tornava in questa occasione nel calderone parlamentare – ha sottolineato che il testo non è quello “prima risposta” alla multiforme crisi che colpisce l’arcipelago dell’Oceano Indiano.
La relatrice del testo, la deputata Mayotte Estelle Youssouffa (LIOT), ha attaccato nelle sue osservazioni introduttive un testo “senza vera ambizione”elaborato “senza consultazione con funzionari eletti locali o parlamentari”e chi resta “per lo più silenzioso su temi essenziali come l’immigrazione”. Lo ha detto il secondo deputato di Mayotte, Anchya Bamana (Raduno Nazionale). ” arrabbiato “ contro una fattura “che manca il suo argomento”non permettendoci di lottare contro “sommersione migratoria”.
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Diversi parlamentari hanno anche criticato il governo per aver tentato di far adottare delle misure contro le baraccopoli tramite un emendamento, esponendosi al rischio di inammissibilità. Tali emendamenti sono stati di fatto respinti perché ritenuti non avere alcun nesso diretto o indiretto con il testo.
Il governo non ha “niente da nascondere” riguardo al bilancio del ciclone
Manuel Valls ha ricordato che per marzo è previsto un altro progetto di “legge programmatica” contenente misure a lungo termine. Il 6 febbraio sarà inoltre esaminato un disegno di legge volto a limitare il diritto fondiario a Mayotte, che prevede l’estensione della durata del soggiorno dei genitori per l’accesso dei figli alla nazionalità francese.
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È stato adottato un emendamento dell’ex ministro dell’Ambiente Dominique Voynet, che chiede al governo di presentare entro un mese dalla promulgazione della legge una valutazione esaustiva del disastro, soprattutto a livello umano.
Il governo lo ha sostenuto, mentre Valls ha sottolineato che lo Stato non l’ha fatto “niente da nascondere”e rimpiangendo il «accuse» fatta durante la dichiarazione di politica generale del Primo Ministro da parte del presidente del Raduno Nazionale. Il deputato Jean-Philippe Tanguy ha accusato con veemenza il governo di «mento[ir] su tutto a Mayotte »e in particolare “sulla gravità del bilancio umano” del ciclone Chido. Il testo dovrà essere esaminato in Emiciclo il 20 gennaio. Il Senato prevede di accoglierlo il 3 febbraio.
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