Interrogata su Charlie Hebdo e sul diritto alla blasfemia, Angélique Angarni-Filopon, Miss Francia 2025, ha preferito intervenire. Sottolineata, si è difesa, citando la sua “neutralità” imposta dalla sua funzione.
Miss Francia 2025 punta sulla neutralità. Interrogata il 7 gennaio, decimo anniversario degli attentati di Charlie Hebdo, se fosse lui o no “Charlie” e se in Francia dovessimo avere il diritto alla blasfemia, Angélique Angarni-Filopon ha preferito intervenire. Nonostante le ripetute domande di Sud Giornalisti radiofonici, Miss Francia “non commenta”.
Una scelta commentata da Charlie Hebdo qualche giorno dopo. Il giornale satirico ha successivamente pubblicato una caricatura che mostrava i mullah con i manifesti “Io sono Miss Francia”.
“Evitare ogni malinteso e controversia”
Angélique Angarni-Filopon ha poi reagito su Instagram: “Charlie Hebdo tocca questioni profonde e, ovviamente, la libertà di espressione è essenziale in Francia. Condanno fermamente questi atti terroristici che rappresentano un attacco fondamentale alla nostra società, in particolare alla libertà, alla tolleranza e al rispetto.
“Nel mio ruolo di Miss Francia, devo a me stessa la neutralità su alcuni argomenti per evitare malintesi e controversie. Capisco che la mia mancata reazione su un argomento così delicato avrebbe potuto generare così tanti commenti”, ha continuato Miss France 2025.
Preoccupazioni per la sua sicurezza
Questo martedì sul set di Grandi Bocchedifendiamo il nostro status e la nostra scelta di non rispondere: “La cosa complicata è che si tratta di una questione sulla quale non possiamo passare in secondo piano”, ritiene il dottor Jérôme Marty, criticando le domande del giornalista: “Quando le fa questa domanda, sa benissimo che non può rispondere. È una buccia di banana che le mette sotto i piedi. Nessuna Miss Francia ha mai preso una posizione politica”, ricorda la professionista su RMC e RMC Story.
Miss Francia “non Charlie”: è così grave? – 14/01
Per il filosofo Jean-Loup Bonnamy, anche se la signorina France avesse detto di non essere Charlie, ciò rientrerebbe nella sua “libertà di espressione”: “Non voleva rispondere. Anche se avesse detto “Non sono Charlie”, è un suo diritto ed è libertà di espressione. Sono d’accordo che alcune persone siano Charlie e altre no, non è un obbligo.
Ma il danno sembra fatto, deplora il presidente dell’azienda Miss France Frédéric Gilbert: “È stata completamente colta di sorpresa da questa domanda ed è entrata in modalità automatica quando le è stato chiesto. Questa controversia è violenta e inaudita”, ha assicurato parigino ora si dice “preoccupato per la sicurezza di Miss Francia”.