Cos’è esattamente l’influenza?
Malattia infettiva causata da un virus, il myxovirus influenzae, un agente infettivo che genera una malattia infettiva, trasmissibile per via respiratoria, attraverso la saliva o le mani. L’influenza ha una particolarità, un tasso di incubazione molto rapido. Appena due giorni dopo essere entrati in contatto con un malato di influenza è possibile presentare il quadro della malattia. Le temperature fredde favoriscono la sopravvivenza dei virus influenzali, il che spiega perché le epidemie si verificano in inverno nei climi temperati.
Quali sono i sintomi che portano immediatamente alla diagnosi di influenza?
Dopo il contatto con il virus, il paziente presenterà un quadro brutale. Poche ore dopo sarà esausto, amorfo, con brividi, mal di testa, febbre, dolori e sintomi respiratori: naso che cola, mal di gola, tosse secca. I sintomi che indicano con certezza la malattia ruotano attorno al dolore diffuso. Puoi avere dolore alle articolazioni, alla schiena, alle spalle, al collo. Questo è associato alla fotofobia, difficoltà a tollerare la luce. Paradossalmente, l’esame clinico del paziente non mostra alcuna anomalia, né ai polmoni, né alla gola, né rigidità al collo…
Le descrizioni mediche si riferiscono ad un “quadro a forma di V”, ce lo spiega?
In effetti, da tempo consideriamo questa particolarità specifica dell’influenza. Il paziente ha la febbre alta per due giorni, poi si attenua, diminuisce e presto ricomincia a salire. È la curva termica che presenta un V.V come virus. In realtà la malattia non dura più di cinque giorni al massimo, direi dai due ai quattro giorni. Se dopo cinque giorni il paziente è ancora malato, significa che è presente un’infezione secondaria, con un rischio maggiore.
Perché il virus dell’influenza è diverso di anno in anno?
Perché muta regolarmente, quando passa da un ospite all’altro. Si adatta, si evolve. Abbiamo avuto lo stesso problema con il coronavirus Covid-19. I vaccini dovevano essere adattati di conseguenza. Il virus, infatti, muta nel suo involucro e la capacità immunitaria acquisita la stagione precedente scompare. Da qui l’interesse a vaccinarsi ogni anno, visto che il nostro sistema immunitario torna ad essere ingenuo…
Come vengono progettati i vaccini? Quali parametri utilizzano i laboratori per conoscere la mutazione virale del prossimo anno?
La vigilanza sui virus è stata istituita da decenni a livello globale. L’influenza comincia a imperversare nell’emisfero sud, il che lascia presagire la possibilità di una mutazione. Non è del tutto accurato. Quest’anno ci troviamo di fronte a tre virus influenzali, ma il più dominante è il virus A, che corrisponde al vaccino prodotto e distribuito qui da ottobre.
Chi corre il rischio di essere ricoverato in ospedale a causa dell’influenza o di morire?
Le statistiche della sanità pubblica francese mostrano un numero di decessi direttamente collegati all’influenza, tra 8.100 e 14.400. Le persone a rischio sono le più vulnerabili, perché anziane o affette da malattie croniche. Sono esposti anche i bambini con patologie.