Da diversi mesi, a Sétif si stanno sviluppando infrastrutture sanitarie, in particolare quelle dedicate alla diagnosi, come laboratori di analisi mediche e centri di imaging, con grande gioia dei pazienti. Di fronte alla palese mancanza di numerosi servizi, il settore privato ha preso il sopravvento investendo in alcune nicchie, risparmiando così ai pazienti e alle loro famiglie viaggi spesso costosi e faticosi verso altre wilaya, in particolare Algeri, situata a quasi 300 chilometri. Ieri, sabato 14 dicembre, il capoluogo degli Hauts Plateaux ha inaugurato il suo primo centro dedicato alla medicina innovativa. Questo progetto, il secondo investimento della dottoressa Meriem Alem che dal 2019 gestisce un centro diagnostico a Bougaa, nel nord-ovest della wilaya, si basa su tecniche moderne e offre un’ampia gamma di servizi in diverse specialità, tra cui l’ematologia. Secondo la dottoressa Meriem Alem, questa infrastruttura si basa sull’uso di attrezzature all’avanguardia, utilizzate per soddisfare le esigenze dei pazienti in diversi reparti. “Il centro è dotato del primo citometro del settore privato. Questo dispositivo permette il conteggio delle cellule rilevando quelle contrassegnate da un tracciante fluorescente sulla loro superficie. La citometria a flusso è la tecnica più utilizzata in questo campo. Meglio ancora, è il primo centro ad utilizzare questa tecnica nell’est del Paese. Questi apparecchi permettono di diagnosticare tumori maligni ematologici, deficienze immunitarie, nonché infezioni da HIV (virus dell’immunodeficienza umana, ndr)”, ha esultato la dottoressa Meriem Alem. E aggiunge: “Forniamo anche consulenze e diagnosi in diverse specialità, tra cui la medicina del lavoro, che è la parente povera nel settore privato. In neurologia disponiamo di attrezzature moderne e competenze specializzate, in grado di padroneggiare esplorazioni e terapie innovative, come le iniezioni di tossina botulinica”, ha affermato. Il centro comprende anche un reparto pediatrico e un laboratorio di radiologia, aggiunge il nostro interlocutore.
F. Senoussaoui
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