APNEA del sonno: un fattore trascurato di demenza negli anziani

APNEA del sonno: un fattore trascurato di demenza negli anziani
APNEA del sonno: un fattore trascurato di demenza negli anziani
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L’apnea notturna o sindrome dell’apnea ostruttiva notturna (OSAS) è un disturbo del sonno in cui i muscoli nella parte posteriore della gola si rilassano e le vie aeree superiori si restringono o si chiudono, limitando l’apporto di ossigeno e causando risvegli ripetuti durante la notte. La malattia è quindi caratterizzata da una chiusura delle vie aeree superiori dalla parte posteriore del naso alla gola, ripetutamente durante il sonno, che limita l’apporto di ossigeno e provoca risvegli ad una velocità di 100 o più volte all’ora. Precedenti ricerche avevano già suggerito che le persone con apnea notturna non trattata hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, demenza e depressione.

Sebbene l’apnea sia un disturbo comune, è sottodiagnosticato e non sufficientemente trattato. La causa sono le opzioni terapeutiche limitate e il trattamento standard, la pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP), che rimane scarsamente tollerato dal 50% dei pazienti.

Lo studio che riafferma l’associazione tra OSA e un rischio significativamente aumentato di demenza, soprattutto nelle donne, dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica per l’individuazione e il trattamento di questo disturbo del sonno. Questa analisi delle caratteristiche del sonno e dei dati di screening cognitivo di oltre 18.500 partecipanti, che ha permesso di chiarire il possibile effetto dell’OSA sul rischio di demenza, rileva che:

  • nei partecipanti di età pari o superiore a 50 anni, una storia di apnea ostruttiva notturna o i suoi sintomi erano associati a un rischio più elevato di segni o diagnosi di demenza negli anni successivi;
  • se la differenza complessiva nell’incidenza delle diagnosi di demenza tra partecipanti con OSA e partecipanti senza OSA non supera il 5%, l’associazione rimane comunque statisticamente significativa;
  • l’associazione tra OSA e demenza continua a sussistere dopo aver tenuto conto di possibili fattori confondenti come il livello di istruzione o l’origine etnica;
  • per ciascuna fascia di età, le donne con apnea notturna nota, diagnosticata o sospetta hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini di ricevere una diagnosi di demenza negli anni successivi;
  • il tasso di diagnosi di demenza diminuisce negli uomini e aumenta nelle donne con l’età.

Quali spiegazioni per queste differenze di associazione tra donne e uomini? Secondo i ricercatori, le ragioni di queste differenze specifiche per sesso nella diagnosi di demenza basata sull’apnea notturna non sono ancora note. Tuttavia, hanno avanzato diverse possibili spiegazioni:

  • le donne con apnea moderata possono avere un rischio maggiore di malattie cardiovascolari e hanno maggiori probabilità di soffrire di insonnia, 2 fattori documentati di deterioramento cognitivo;
  • i livelli di estrogeni iniziano a diminuire durante la menopausa, il che può anche mediare l’impatto dell’OSA sul cervello;
  • Dopo la menopausa, le donne sono più soggette a perdita di memoria, sonno e problemi dell’umore che possono interagire fino a portare al declino cognitivo.

Questo studio fornisce quindi dati preziosi sull’impatto dell’apnea sullo sviluppo della demenza. Con un promemoria: esistono trattamenti per l’OSA e è quindi un fattore evitabilein larga misura.

Il sonno non è ancora compreso tra i fattori di rischio per la demenza, mentre l’apnea ostruttiva notturna e La conseguente privazione e frammentazione del sonno è anche associata a cambiamenti infiammatori nel cervello che contribuiscono meccanicamente al deterioramento cognitivo.

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