L’effetto devastante delle isole di calore sulla salute degli abitanti delle città

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Le variazioni climatiche intensificano le ondate di caldo, mettendo in pericolo la salute pubblica ed esacerbando le disuguaglianze sociali. I ricercatori americani stanno studiando l’impatto di questi fenomeni su diverse popolazioni ed esplorando soluzioni per rafforzare la resilienza climatica delle comunità urbane.

Le ondate di caldo, sebbene meno spettacolari di altri eventi meteorologici estremi, sono altrettanto mortali. Lo stress termico che provocano mette a dura prova il corpo umano, soprattutto quando l’elevata umidità riduce l’efficacia della traspirazione. In molte parti del mondo, il caldo estremo provoca già più morti di inondazioni, incendi e uragani messi insieme.

I ricercatori del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL) hanno studiato l’evoluzione delle ondate di calore nel contesto del cambiamento climatico. Le loro simulazioni al computer rivelano che il riscaldamento irregolare dell’Oceano Pacifico si intensifica Onde atmosferiche di Rossby. Questi movimenti d’aria possono ristagnare su alcune regioni per lunghi periodi, creando condizioni favorevoli al caldo opprimente.

I modelli prevedono che l’ampiezza di queste onde potrebbe raddoppiare entro il 2080-2099 rispetto al periodo 1995-2014. Combinato con altri fattori come la siccità del suolo, questo sviluppo suggerisce un aumento significativo dell’intensità delle ondate di caldo, in particolare negli stati nordoccidentali degli Stati Uniti.

Aree urbane, particolarmente vulnerabili

Gli abitanti delle città sono particolarmente esposti allo stress da caldo. Il fenomeno diisola di calore urbana si spiega con la concentrazione di edifici e superfici pavimentate che assorbono calore durante il giorno e lo rilasciano durante la notte. Uno studio del PNNL su diverse grandi città degli Stati Uniti orientali ha rilevato che gli abitanti delle città sperimentano da due a sei ore in più di caldo fastidioso (sopra i 26,7°C) rispetto alle aree rurali circostanti.

La differenza di temperatura tra le aree urbane e quelle rurali aumenta durante le ondate di caldo. Un aumento di 6,1°C rispetto alle norme stagionali si traduce in tre ore aggiuntive di caldo fastidioso al giorno per gli abitanti delle città.

Disuguaglianze di fronte al caldo

Anche all’interno delle città si osservano disparità significative tra i quartieri. Le aree con un’alta concentrazione di cemento e poco spazio verde sperimentano temperature significativamente più elevate. Queste differenze spesso seguono linee di faglia socioeconomiche e razziali, ereditate in particolare dalle politiche di ridimensionamento degli anni ’30.

Un’analisi di 481 grandi città degli Stati Uniti ha rilevato che il residente nero medio vive in un’area in cui lo stress da caldo è di 0,28°C superiore alla media della città. Al contrario, il residente bianco medio gode di un ambiente più fresco di 0,22°C. Divari simili si osservano tra i gruppi di reddito, con le popolazioni più povere generalmente più esposte al caldo.

Verso una migliore resilienza climatica

Una comprensione dettagliata dei meccanismi delle ondate di calore e dei loro impatti differenziati sulle popolazioni consente di guidare gli sforzi di adattamento. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti sostiene diverse iniziative per raccogliere dati locali e aiutare le comunità a valutare le loro esigenze specifiche.

quattro laboratori urbani integrati sono stati implementati a Baltimora, Chicago, nel sud-est del Texas e in Arizona. Queste strutture riuniscono competenze diverse (università, laboratori nazionali, governi locali, organizzazioni di quartiere) per studiare le interazioni tra l’ambiente urbano e il sistema climatico.

Sei Centri di resilienza climatica sono stati creati anche in tutto il paese. La loro missione è formare la prossima generazione di scienziati e tecnici, mettendo gli strumenti della scienza del clima al servizio del processo decisionale locale.

Didascalia dell’illustrazione: Foto di una parte della città di New York con una mappa termica sovrapposta, in rosso che indica le aree più calde. Credito: Timothy Holland | Laboratorio nazionale del Pacifico nordoccidentale

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