Sintomi invalidanti e talvolta cronici
Raramente mortale, la chikungunya provoca tuttavia danni articolari, talvolta molto invalidanti. Colpiscono i polsi, le dita, le caviglie, i piedi, le ginocchia, a volte i fianchi e le spalle. A ciò si associano febbre, forti dolori muscolari, eruzioni cutanee e infiammazione dei linfonodi cervicali. Le forme gravi sono neurologiche; meningoencefalite e danno ai nervi periferici. La forma cronica della malattia, che può persistere per mesi o addirittura anni, colpisce il 43% delle persone sintomatiche (circa il 75% delle persone infette).
Alto rischio di epidemia nella Francia continentale
La Chikungunya è una malattia tropicale, in netto aumento in tutto il mondo, America, Africa, Sud-Est asiatico ma anche in Europa. Secondo l’ANSES, la probabilità che si verifichi un’epidemia di dengue, Zika o chikungunya entro 5 anni in Francia è considerata piuttosto “alta”.
Il vaccino ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio in Europa nel luglio 2024, approvato nel 2023 negli Stati Uniti e più recentemente in Canada. È indicato solo per gli adulti e deve essere somministrato in un’unica dose. È controindicato nelle persone immunocompromesse. L’efficacia clinica del vaccino è stata valutata in uno studio i cui risultati sono stati pubblicati su The Lancet: il 98,9% dei partecipanti ha presentato anticorpi neutralizzanti il virus 28 giorni dopo la vaccinazione. Erano il 96,3% 6 mesi dopo.
Secondo un sondaggio di OpinionWay realizzato per Valvena France, il 56% dei francesi afferma che sarebbe pronto a farsi vaccinare se fosse possibile la vaccinazione contro la chikungunya. Attualmente il vaccino non è rimborsato dall’assicurazione sanitaria.
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