Il nirsevimab (Beyfortus), questo anticorpo monoclonale destinato a immunizzare i bambini contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), non sarà più rimborsato al 100%, spingendo troppi genitori a rinunciarvi, si sono rammaricate il 20 novembre le principali organizzazioni di pediatri francesi.
« Questa decisione di limitare il rimborso appare incomprensibile e inammissibile. », stimano in un comunicato stampa congiunto diverse organizzazioni*, tra cui la Società francese di pediatria (SFP) e l’Associazione francese di pediatria ambulatoriale (Afpa). Beyfortus fa parte di una serie di trattamenti innovativi che mirano a prevenire o limitare l’infezione da RSV, il principale virus responsabile della bronchiolite.
L’epidemia è già iniziata quest’anno nella Francia metropolitana e colpisce attualmente la regione parigina e l’Hauts-de-France, secondo l’ultimo rapporto settimanale pubblicato il 20 novembre da Public Health France, anche se rimane di dimensioni moderate rispetto agli anni precedenti.
Beyfortus (dei laboratori AstraZeneca e Sanofi) era già stato offerto l’anno scorso a molti neonati. All’epoca i costi erano coperti dallo Stato che aveva acquistato direttamente le dosi dai laboratori. Ma quest’anno il trattamento si sta spostando verso un rimborso più tradizionale, tramite l’assicurazione sanitaria. E questo rimborsa solo fino al 30% in città, il resto è a carico delle mutue.
Un costo residuo di 300 euro per alcune famiglie
O, “molte famiglie, non potendo pagare la restante quota ticket, circa 300 euro, (segnalano) che diverse mutue non rimborsano o rimborsano parzialmente”sottolineano i pediatri. Per fare un confronto, molti vaccini infantili sono rimborsati al 65% e quello contro il morbillo è interamente rimborsato. Si ricorda, come indicato sul sito del Ministero della Salute, che la copertura resta piena e senza anticipi in caso di ricovero ospedaliero (parto in maternità) e che in città il farmaco viene interamente rimborsato con il Supplemento Integrativo. sanità solidale o assistenza sanitaria statale.
Il rimborso inferiore di Beyfortus, annunciato quest’estate, risulta da una valutazione dell’Alta Autorità della Salute (HAS) che ha descritto il suo beneficio effettivo come “moderato” e il miglioramento del beneficio effettivo (ASMR) come “minore”. La Commissione Trasparenza dell’istituto, che tuttavia mantiene le indicazioni già adottate per il rimborso (neonati e lattanti nel primo anno di vaccinazione, bambini fino a 24 mesi vulnerabili all’infezione grave da RSV nel secondo anno di circolazione del virus), dettaglia la sua analisi in un parere aggiornato datato 23 ottobre e pubblicato online il 20 novembre.
Per la sua valutazione, l’HAS ha tenuto conto dei dati registrati la scorsa stagione, che mostrano un netto calo dei ricoveri grazie a Beyfortus. Ma rileva anche la mancanza di dati conclusivi sulle conseguenze più pesanti da gestire per gli ospedali, in particolare i passaggi in terapia intensiva.
Sanofi stimava alla fine di ottobre che un bambino su due idoneo avesse già ricevuto Beyfortus. Inoltre, è disponibile un altro trattamento preventivo, Abrysvo della Pfizer, un vaccino somministrato alle donne incinte e interamente rimborsato nell’ambito delle cure in gravidanza.
*Conferenza sulla salute infantile (Pr. Christèle Gras-Le Guen), Consiglio professionale nazionale di pediatria (Dr. Emmanuel Cixous-Dr. Fabienne Kochert), Società francese di pediatria (Pr. Agnès Linglart, Prof. Romain Basmaci), Associazione francese di ambulatori pediatria (dott. Andreas Werner), Società francese di neonatologia (responsabile Marine Butin), gruppo francofono di rianimazione e emergenza pediatrica (Pr. Stéphane Leteurtre, Pr. François Dubos), Gruppo di Patologia Infettiva Pediatrica (Pr. Robert Cohen, Dr. Hervé Haas), Società Pediatrica di Pneumologia e Allergologia (Pr. Harriet Corvol, Pr. Alice Hadchouel-Duverge)