Apre un centro di ricerca sui pesci tropicali presso l’Università di Manitoba, grazie a un investimento di 2,5 milioni di dollari. Gli studi saranno condotti all’interno di questo centro che è all’avanguardia della tecnologia.
Gli studi si concentreranno in particolare sulle capacità dei pesci zebra e dei tetra ciechi, con l’obiettivo di curare meglio malattie umane come il cancro o il diabete e il trattamento delle lesioni cerebrali o del midollo spinale. L’Università di Manitoba diventa così uno dei principali attori nella ricerca sui piccoli pesci da laboratorio.
In totale, utilizzando nuove apparecchiature verranno studiati 2000 pesci zebra e 250 tetra ciechi.
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Aurélien Caron, dottorando del quarto anno, studia la rigenerazione del cervello in questi pesci.
Foto: Radio-Canada / Corentin Mittet-Magnan
I pesci sono stati collocati in nuove vasche permanentemente collegate per controllare la temperatura e la qualità dell’acqua.
Abbiamo una migliore capacità di accogliere i pesci ed elaborare questi dati
spiega Aurélien Caron, uno studente di dottorato del quarto anno che studia la rigenerazione del cervello in questi pesci.
Pesci tropicali per curare gli esseri umani
I risultati di questa ricerca potrebbero essere utilizzati per curare molte malattie.
Benjamin Lindsey, assistente professore di anatomia umana e scienze cellulari al Max-Rady College of Medicine, studia le lesioni del cervello e del midollo spinale.
Stiamo cercando di determinare quali fattori consentono a questi pesci di autoripararsi.
spiega. Un vantaggio è che questi pesci sono più redditizi per la ricerca rispetto ai piccoli mammiferi come i topi.
Esiste una somiglianza di circa il 75% tra i genomi del pesce zebra e quelli dei mammiferi e degli esseri umani
aggiunge.
La speranza è di poterlo utilizzare un giorno per migliorare la salute umana e aiutare le persone affette, ad esempio, da malattie neurodegenerative o dal morbo di Alzheimer.
In caso di lesioni cerebrali, questi pesci sono spesso in grado di creare nuovi neuroni. Il pesce potrà quindi vivere di nuovo una vita normale
spiega Aurélien Caron.
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Devi Atukorallaya è professore associato di biologia orale presso il Gerald Niznick College of Dentistry.
Foto: Radio-Canada / Corentin Mittet-Magnan
Devi Atukorallaya, professore associato di biologia orale presso il Gerald Niznic College of Dentistry, afferma che questo processo può richiedere molto tempo.
Se riusciamo a confermare il potenziale terapeutico di questi pesci, allora potremo spostarci verso mammiferi più grandi come i topi.
spiega. Se i risultati della ricerca si rivelassero positivi, gli scienziati potranno applicarli agli esseri umani.
Devi Atukorallaya si concentra su un altro aspetto di questi pesci, vale a dire la loro capacità di far ricrescere i denti. Lei ritiene che se gli scienziati riuscissero a capire come funziona questa capacità geneticamente, ciò potrebbe aiutare i dentisti a rigenerare i denti dei loro pazienti.