“Nanofiori” per curare il cancro

“Nanofiori” per curare il cancro
“Nanofiori” per curare il cancro
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I chimici del CNRS hanno studiato le proprietà e l’efficacia delle nanoparticelle di ossido di ferro come potenziali agenti per l’ipertermia magnetica. Questa promettente tecnica di trattamento del cancro consiste nel distruggere localmente le cellule tumorali con nanoparticelle riscaldate da a campo magnetico.

Alcune strutture originali, come i “nanofiori” hanno proprietà magnetiche ottimali per questa applicazione medica.

Le nanoparticelle di ossido di ferro sono ampiamente studiate per il loro potenziale come agenti di contrasto per la risonanza magnetica (MRI), ma anche come mediatori di Calore per ilipertermia magnetica. Questa notizia terapia mirato cancro utilizza campi magnetici alternati per riscaldare le nanoparticelle, causando la distruzione locale delle cellule tumorali. Le nanoparticelle di ossido di ferro, in particolare, mostrano proprietà magnetiche adatte a questo percorso terapeutico. Un team di scienziati del Laboratorio di Chimica dei Polimeri Organici e dell’Istituto di Chimica di questione condensati da Bordeaux (CNRS/Bordeaux INP/Università di Bordeaux), con l’aiuto della piattaforma PLACAMAT (CNRS/Università di Bordeaux), hanno sintetizzato diversi lotti di nanoparticelle con dimensioni comprese tra 10 e 30 nm e strutture variabili.

Hanno analizzato la relazione tra dimensioni, struttura e proprietà magnetiche utilizzando tecniche come la microscopia elettronica a trasmissione (TEM) e la magnetometria. La prestazione delle nanoparticelle nell’ipertermia magnetica è stata valutata misurando il tasso diassorbimento specifico, che rappresenta l’efficacia di riscaldamento nanoparticelle sottoposte a campi magnetici alternati.

Lo studio mostra che l’efficienza è massima per nanoparticelle da 22 nm in determinate condizioni di campo magnetico alternato. Gli scienziati hanno inoltre osservato che le strutture dei nanofiori con nuclei multipli forniscono prestazioni magnetiche migliori, in particolare in campi di ampiezza elevata.

Questo studio, pubblicato sulla rivista ChemPhysChemapre la strada alla produzione in su larga scala nanoparticelle per applicazioni biomediche. L’ottimizzazione delle vie di sintesi delle nanoparticelle di ossido di ferro potrebbe infatti consentire di controllarne adeguatamente le dimensioni e la struttura, e quindi la loro efficacia per l’ipertermia magnetica, con prospettive promettenti per trattamenti personalizzati di alcuni tumori.

Redattore: AVR

Riferimenti:
Relazione struttura-funzione dei nanofiori di ossido di ferro: dimensioni ottimali per l’ipertermia magnetica in base alle condizioni alternate del campo magnetico.
Megi Bejko, Yasmina Al Yaman, Auriane Bagur, Anthony C. Keyes, Patrick Rosa, Marion Gayot, François Weill, Stéphane Mornet, Olivier Sandre.
Chimica Fisica Chimica 2024
https://doi.org/10.1002/cphc.202400023

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