I francesi sono cauti nel proteggersi dai virus invernali?

I francesi sono cauti nel proteggersi dai virus invernali?
I francesi sono cauti nel proteggersi dai virus invernali?
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Parigi – L’epidemia di Covid-19 è stata l’occasione per sottolineare l’importanza di rispettare una serie di “gesti” volti a limitare la circolazione del virus, accanto alla vaccinazione, e in particolare l’uso della maschera, l’evitamento di determinate situazioni o addirittura l’isolamento . Per valutare l’adesione dei francesi a queste raccomandazioni, l’agenzia francese per la sanità pubblica ha lanciato il sondaggio CoviPrev.

Si continua così, studiando ora l’osservanza dei francesi per quanto riguarda le misure preventive non solo per l’infezione da coronavirus ma anche per l’influenza e altri virus invernali. Cosa rivela l’ultima ondata di questo sondaggio, la 38esima del nome, effettuata dal 30 agosto al 9 settembre? Come si confronta con lo stesso periodo dell’anno scorso?

Co-amministrazione

Osserviamo innanzitutto che il 38% delle persone che hanno partecipato al sondaggio si è dichiarato idoneo alla vaccinazione contro il Covid-19 questo autunno e il 59% di loro intende rispondere a questa raccomandazione. Gli altri adducono le stesse ragioni dell’anno scorso per evitarlo (a parte il Covid o un vaccino recente): non vogliono ripetere la vaccinazione ogni anno, non vogliono farlo per gli effetti avversi sperimentati o temuti, sono convinti che il vaccino (s) già ricevuti saranno sufficienti o, al contrario, dubiteranno della loro efficacia.

Per quanto riguarda l’influenza la situazione è del tutto comparabile: il 52% delle persone prese di mira ha pianificato di proteggersi. Anche qui troviamo dubbi sull’efficacia e timore di effetti indesiderati. Sembra necessario, rileva SpF, ricordare che le reazioni ai vaccini sono prevalentemente benigne e di breve durata e che il richiamo del vaccino anti-Covid-19 previene forme gravi nei più fragili: il rapporto beneficio-rischio non è messo in discussione.

Lato positivo: una persona presa di mira su due accetta di fare sia il vaccino anti-Covid che quello antinfluenzale, contemporaneamente (il 32%). D’altro canto, come nel 2023, quasi un quarto dei soggetti a rischio di malattia grave ha dichiarato di non voler assumere nessuno dei due vaccini.

A chi dirlo?

Per quanto riguarda quelle che chiamiamo “misure barriera”, l’indagine mostra che il 7% degli intervistati afferma di non lavarsi mai le mani, né con sapone né con gel idroalcolico, mentre il 15% non vede quale sia la causa che ci incoraggerebbe a continuare o aumentare il rispetto delle misure preventive.

Anche quest’anno la tutela degli altri non riguarda il 43% che dichiara di non indossare mai la mascherina in caso di sintomi in presenza di persone vulnerabili o in luoghi affollati.

Gli over 65 sembrano più preoccupati a rispettare le norme di prevenzione rispetto agli under 65 a rischio. Tra gli intervistati che trascurano l’igiene e i gesti di barriera troviamo soprattutto coloro che non si dichiarano a rischio di forma grave, uomini, persone inattive, residenti rurali, persone anche resistenti alla vaccinazione.

Infine, se il timore di effetti avversi sembra paragonabile per le due vaccinazioni, l’epidemia di Covid è comunque più temuta di quella dell’influenza o di quelle legate ad altri virus invernali poiché incoraggerebbe maggiori gesti di barriera. Sbagliato? Ce lo dirà il futuro dell’epidemia.

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