A seguito di un concorso organizzato tra i ricercatori del paese, Ottawa concederà un finanziamento di 574 milioni di dollari a 19 progetti in 14 istituti di ricerca.
Uno di questi progetti è quello di creare una rete nazionale di reparti di emergenza e cliniche di assistenza primaria esistenti, che saranno tenuti a individuare eventuali nuovi virus o agenti patogeni che potrebbero iniziare a comparire nei pazienti.
Il dottor Andrew Pinto, direttore del progetto presso il St. Michael’s Hospital di Toronto, afferma che l’iniziativa fornirà uno “scudo da costa a costa” per aiutare a proteggere i canadesi.
Della rete faranno parte anche altri istituti di ricerca e aziende del settore biomedico in grado di rispondere rapidamente all’individuazione precoce di virus pericolosi, producendo vaccini e farmaci.
Il governo federale fornirà inoltre sovvenzioni a cinque centri di ricerca già identificati, tra cui il Centro di preparazione alla pandemia del Canada orientale, guidato dall’Università di Montreal.
Inoltre, 20,5 milioni di dollari saranno destinati all’iniziativa di bioproduzione del Polytechnique Montréal, “che mira a garantire la produzione locale di vaccini e farmaci biologici formando al contempo le prossime generazioni di specialisti in questo campo”, indica il governo federale.
Questo gruppo di ricerca sosterrà anche il suo lavoro su attrezzature specializzate ottenuto grazie al sostegno di 11,7 milioni di dollari della Fondazione canadese per l’innovazione, del governo del Quebec e dei partner di un progetto dedicato allo sviluppo di biomateriali.
Lunedì il governo federale ha anche annunciato un finanziamento per consentire all’ospedale di Ottawa di costruire un nuovo centro di bioproduzione che svilupperà e produrrà vaccini, terapie geniche e terapie cellulari.
I progetti sono stati scelti sulla base delle proposte presentate dai ricercatori al Canada Biomedical Research Fund e al Biological Sciences Research Infrastructure Fund.
