questo vaccino sarà obbligatorio entro pochi mesi – La Nouvelle Tribune

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Parigi — Con l’avvicinarsi di nuove normative sulla sanità pubblica, il Francia si appresta a introdurre significative modifiche al proprio calendario vaccinale a partire dall’inizio del 2025. Il contesto ricorda le strategie adottate durante la pandemia da COVID-19. COVID-19, periodo durante il quale la vaccinazione, sebbene fortemente incoraggiata per il grande pubblico, era obbligatoria solo per alcuni gruppi specifici, come i caregiver. Questa politica mirava a gestire la crisi sanitaria nel rispetto delle libertà individuali, attuando al contempo il “ tessera sanitaria » per incentivare la vaccinazione.

Il Ministero della Salute ha approfittato della Settimana europea delle vaccinazioni per svelare il suo nuovo programma di vaccinazione. Prevede l’introduzione di un vaccino aggiuntivo contro diversi ceppi di meningococchi. Questo vaccino, che prenderà di mira i ceppi A, B, C, W e Y, mira a rafforzare la protezione contro questi batteri responsabili di forme gravi di meningite.

L’urgenza di questa misura è stata rafforzata da uno studio dell’Istituto Pasteur, che segnala un preoccupante aumento delle infezioni da meningococco a partire dall’autunno del 2021. Questo studio ha rivelato che i profili dei batteri stanno cambiando, con una diminuzione dei casi legati al profilo C e un aumento aumento dei contagi dovuti ai profili Y e W, quest’ultimo particolarmente mortale.

Attualmente solo il vaccino meningococcico di tipo C è obbligatorio per i neonati. La nuova politica vaccinale aggiungerà quindi a questo elenco il vaccino tetravalente ACWY, che verrà somministrato in due dosi successive ai neonati. Un altro vaccino, destinato a colpire specificamente il ceppo B, verrà somministrato in tre dosi separate.

Questa estensione della vaccinazione obbligatoria nei bambini piccoli è accompagnata anche da raccomandazioni per gli adolescenti dagli 11 ai 14 anni e da un programma di recupero per quelli dai 15 ai 24 anni. Il vaccino contro il ceppo B resterà però riservato ai più giovani e l’Alta Autorità della Sanità ne riterrà limitati i benefici dopo due anni.

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