Salute. Contro le malattie cardiovascolari, uno studio conferma l’interesse del Nutri-score – .

Salute. Contro le malattie cardiovascolari, uno studio conferma l’interesse del Nutri-score – .
Salute.
      Contro
      le
      malattie
      cardiovascolari,
      uno
      studio
      conferma
      l’interesse
      del
      Nutri-score
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L'impatto della dieta sulla salute cardiovascolare è considerevole: il 30% dei decessi dovuti a queste patologie è attribuibile alla dieta.

Ecco perché, dal 2017, il Nutri-score aiuta i consumatori a mangiare meglio, selezionando prodotti meno dolci, meno grassi, meno salati, ecc. Sulla confezione, cinque lettere, cinque colori. Da “A-verde scuro” (per l’alta qualità nutrizionale) a “E-arancione scuro” (per i prodotti meno buoni dal punto di vista nutrizionale).

L'efficacia di questo Nutri-Score non è più in dubbio. Oltre 140 pubblicazioni scientifiche internazionali hanno dimostrato la sua validità nel caratterizzare la qualità nutrizionale degli alimenti e il suo impatto positivo sulle scelte dei consumatori.

Una riduzione del rischio di infarto e ictus

I ricercatori francesi* si sono interessati alla versione 2024 che verrà gradualmente adottata. Un aggiornamento per aiutare ulteriormente i consumatori.

L'idea è di rivedere i metodi di calcolo. Per le bevande, ad esempio, la presenza di dolcificanti viene ora presa in considerazione per evitare che i produttori utilizzino questi additivi al posto dello zucchero per migliorare la valutazione dei loro prodotti. Le bibite dietetiche contenenti dolcificanti non saranno più classificate B, ma da C a E.

Gli scienziati hanno quindi utilizzato questa versione aggiornata e hanno studiato le cartelle cliniche di oltre 345.000 partecipanti alla coorte EPIC (European prospective investigation into cancer and nutrition).

Tra questi, più di 16.000 hanno sviluppato malattie cardiovascolari, tra cui 6.565 infarti del miocardio e 6.245 ictus.

“I risultati mostrano chiaramente che le persone che consumavano in media una quantità maggiore di alimenti con punteggi più bassi avevano un rischio maggiore di malattie cardiovascolari, in particolare infarti e ictus. “, sottolineano gli autori dello studio, i cui risultati sono stati pubblicati l’11 settembre sulla rivista Lancet Regional Health-Europe.

Mélanie Deschasaux-Tanguy, responsabile della ricerca dell’Inserm, sottolinea che “ Questi risultati confermano la rilevanza del Nutri-Score come strumento di salute pubblica per orientare i consumatori nelle loro scelte alimentari, al fine di prevenire le malattie croniche. »

notare che : Purtroppo questa etichettatura nutrizionale resta facoltativa e si basa sulla partecipazione volontaria delle aziende agroalimentari.

* Nutritional Epidemiology Research Team (CRESS-EREN), un team congiunto di Inserm, INRAE, Cnam, Università Sorbonne Paris Nord e Università Paris Cité, in collaborazione con ricercatori dell'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (OMS-IARC)

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