il Golfo di Biscaglia è di nuovo in fiamme

il Golfo di Biscaglia è di nuovo in fiamme
il Golfo di Biscaglia è di nuovo in fiamme
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Il rettilineo finale della Vendée Globe è un po’ come l’ultimo chilometro di una maratona: il traguardo è lì, ma bisogna comunque evitare di inciampare sui tornanti o di fare una grossa caduta. Il meteo, fedele a se stesso, sta mettendo insieme gli impianti come se volesse mettere alla prova fino alla fine la pazienza e la tenacia degli skipper. Nessuno ha il diritto di rilassarsi. Neppure sognare un bagno caldo o una buona bistecca e patatine fritte a terra. Tra le insidie ​​dell’ultimo minuto, le barche da accudire dopo tanta fatica condivisa, e la classifica da difendere con le unghie e con i denti, ogni decisione conta. Adesso non è il momento di perdere il conto. “Dobbiamo rimanere concentrati, soprattutto perché il percorso è tortuoso”, ha detto Jérémie Beyou. Lo skipper di Charal continua la sua avanzata in questo clima di tensione. Concentrato sulle sue manovre, con gli occhi fissi sui suoi strumenti, analizza ogni variazione del vento. Dopo settimane di intenso sforzo, il suo corpo chiede riposo, ma sa che deve rimanere pienamente lucido. Gli ultimi chilometri richiedono una vigilanza costante. “La sequenza alla fine del percorso è davvero complicata”, ha assicurato, perplesso quasi quanto un’anatra davanti a un lago ghiacciato.

Massima concentrazione richiestaSa che ogni momento è una prova: l’eccitazione della fine può diventare un nemico, e proiettarsi troppo presto sul traguardo significa rischiare un errore. La minima distrazione potrebbe vanificare tutto ciò che è stato realizzato finora. Per raggiungere l’obiettivo bisogna quindi rimanere ancorati al presente, lucidi e precisi. Trasforma l’impazienza in controllo, l’energia in concentrazione. Ma l’incertezza persiste, rendendo questo sprint finale ancora più impegnativo. “Il problema è che per due giorni quasi nessun modello meteorologico è stato corretto. Dobbiamo quindi fare i conti con il vento così come si presenta sul posto”, ha spiegato il Finisteriano. “Dovrei avere 20 nodi, ma per il momento ne ho 15. Avrei dovuto strambare in due ore, ma alla fine ce l’ho fatta…” Questa imprecisione, unita alla pressione della classifica, ti impone restare costantemente in allerta. “Tutto ciò dimostra quanto al momento le previsioni stradali siano inaffidabili. Penso di avere un po’ di margine rispetto agli altri, ma non è il caso di rilassarsi”, ha confidato. E per una buona ragione, ogni miglio percorso comporta una serie di sfide.

Passare Capo Finisterre non è stato facile: il vento è salito improvvisamente fino a 35-40 nodi, rendendo la navigazione particolarmente intensa. Fortunatamente questa fase non è durata troppo a lungo. Ieri sera ho fatto davvero molta fatica anche ad attraversare la cresta, con un vento super irregolare, che oscilla tra i 3 ed i 20 nodi. E ora ci sono ripetute strambate. Fino alla fine avrò lavoro, questo è certo! Nonostante tutto, Jérémie Beyou mantiene la rotta. Concentrato sulle sue manovre, sa che il minimo errore potrebbe rianimare i suoi inseguitori, spinti anch’essi da un flusso più regolare e da una traiettoria diretta. In questa configurazione tesa, deve controllare la sua avanzata e anticipare possibili trappole.

Fervore a Les Sables d’Olonne, tensione in mareE questa vigilanza costante non è eccessiva, perché dietro c’è eccitazione. Entro la fine della settimana sono attesi ben otto skipper che completeranno il loro giro del mondo, trasformando il Golfo di Biscaglia in una sorta di tangenziale parigina in una grande serata di partenza. Ma qui niente clacson o rallentamenti: solo un vento in rafforzamento, onde sempre più feroci e velisti solitari che lottano per la posizione in questo sprint finale. A Sables d’Olonne fa già caldo. Le banchine si preparano ad accogliere i marinai a tutte le ore, sia che sbarchino sotto le stelle o all’alba. I più intrepidi, avvolti come eschimesi, si appoggeranno sulle banchine per allietare gli skipper nel cuore della notte, mentre i dormiglioni approfitteranno dell’opzione “colazione con arrivo dal vivo”, caffè fumante e cornetto alla mano. Il canale, dal canto suo, si preannuncia un vero spettacolo: tra spruzzi, luci del Bengala e grida di incoraggiamento, l’atmosfera si preannuncia elettrica. Ma in acqua la festa non è ancora all’ordine del giorno. Ogni miglio è una lotta. Le classifiche rimangono in continuo mutamento e i browser devono rimanere vigili come un gufo caffeinato. Il minimo passo falso potrebbe ridistribuire le carte all’ultimo minuto. Una cosa è certa: gli spettatori, come i marinai interessati, vivranno queste ultime ore con il fiato sospeso. Trovate tutte le previsioni meteo su METEO CONSULT Marine e seguite tutte le notizie dal Vendée Globe nel nostro servizio speciale.

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