a Parma l’USAP ha le carte in mano per sognare in grande

a Parma l’USAP ha le carte in mano per sognare in grande
a Parma l’USAP ha le carte in mano per sognare in grande
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Questa domenica, contro le Zebre (16:15), l’USAP sa cosa deve fare per qualificarsi agli ottavi: deve vincere. Un simile scenario riaprirebbe il diritto a una fase finale internazionale 12 anni dopo l’ultima. E, soprattutto, permetterebbe ancora una volta alla furia catalana di rivivere emozioni rare.

Ricordare. Era il 26 aprile del 2013. David Marty giocava ancora, anche Guilhem Guirado. Quest’ultimo aveva addirittura segnato. Le ali catalane sono occupate da Adrien Planté e Farid Sid, con James Hook in porta. Sul campo dell’Aimé-Giral ha giocato anche un certo Jérôme Porical. Ma indossava una maglia scura, con numerosi bordi rosa. Quelli dello Stade Français. Uno degli ex eroi dell’USAP, qualche anno prima, era stato il boia del sangue e dell’oro quella sera (22-25). Con il Paris ha eliminato in semifinale l’USAP dalla piccola Coppa dei Campioni. Una bellissima epopea. L’ultimo…

Da allora l’USAP ha conosciuto solo la febbre di una fase finale del Pro D2. Una leggera febbre, ma comunque. Questa domenica, a Parma (ore 16.15), Franck Azéma e la sua famiglia hanno l’opportunità di creare una nuova grande storia. Il tipo di storia che l’USAP ama. E che il popolo del sangue e dell’oro sia ansioso di vivere di nuovo. Come non credere che questa furia non sia fatta per vivere incontri intensi, tesi, con il diritto di sognare sempre più in grande. “È ancora una partita per la fase finale, è ovviamente emozionante! Quando richiedi un ottavo di finale, ti viene voglia di andare oltre e vedere cosa può succedere”ha tuonato David Marty, l’allenatore, che ha detto di ricordare molto bene questa eliminazione nel 2013 contro “Popeye” (Porical, ndr).

Ottavi di finale ad Aimé-Giral a portata di mano

L’USAP conosce anche i dettagli del raggiungimento del suo obiettivo. Il Cardiff ha perso venerdì sera contro il Connacht (19-28). Il Lione ha fatto un giro e ha preso il bonus offensivo questo sabato contro i Cheetahs (68-21). Insomma, i catalani hanno tutte le carte in mano. Possono contare solo su se stessi per qualificarsi. “Interessante anche avere un obiettivo chiaro prima della partita”confidò Marty. Lì, contro le Zebre, è chiaro: vincere. Con quattro o cinque punti, l’USAP passerebbe al terzo posto nel suo girone e al 13 ° posto nella classifica generale, accumulando qualificazioni alla Challenge Cup e qualificazioni alla Champions Cup. Tredicesimo… o ottavo. Perché una vittoria migliorata di 14 punti a Parma permetterebbe all’USAP di essere tra le due migliori terze classificate e di scavalcare gli Scarlets nella media punti. I catalani passerebbero così alla parte alta della classifica e otterrebbero l’ottavo posto di finale.

Non sarà facile, ma è possibile. E, ancora una volta, l’USAP sa cosa deve fare. È più facile cercare un’anima in più e offrire ad Aimé-Giral una primavera europea. L’USAP sta facendo numeri in questa competizione da troppo tempo per non volersi bagnare la maglia come raramente accade a Parma. Ma ovviamente, prima di tutti i calcoli del mondo, bisogna vincere. Tenderemmo a lasciarci trasportare. È l’atmosfera catalana che lo vuole. Il rientro degli infortunati, la fiducia ritrovata e le prestazioni leggermente più positive non possono che farci venire voglia di guardare più in alto. Ma resta una trasferta. Contro una bestia ferita. Ferito da una svendita dietro le quinte. Ferito da una serie di cinque sconfitte. Anche una bestia che può qualificarsi. Se il Parma vincesse con almeno 14 punti di vantaggio, le Zebre avanzerebbero sull’USAP. I catalani verrebbero quindi eliminati. Tutto si deciderà in una partita. Il famoso “berretto” caro a Franck Azéma dura solo 80 minuti. Una qualifica e, sì, l’USAP non sarebbe esattamente la stessa cosa. Una qualificazione e il popolo sangue e oro potrà ritrovare le emozioni in primavera (4-5-6 aprile). Finalmente ! Aimé-Giral sta proprio aspettando questo.

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