Duello tra titani tra Inghilterra e Sud Africa. Un classico che unisce due dinamiche relativamente distanti tra gli inglesi in cerca di una vittoria dallo scorso giugno contro il Giappone e i sudafricani che festeggiano il titolo di campioni del mondo avendo recentemente vinto a mani basse l'ultimo campionato di rugby. Questo abisso si sarebbe tradotto nel prato di Twickenham? A dire il vero gli inglesi hanno mostrato fin dall'inizio un'energia mozzafiato. Sleighthholme ha approfittato di uno spunto di Smith fuori per concludere una grande azione e far esplodere il Twickenham (7-0, 6°). L'impennata sudafricana non si è fatta attendere, la Williams ha eliminato tre difensori e si è tuffata tra i pali dopo una gara tagliente e tecnica (7-7, 11°).
Mentre Smith ha dato alla sua squadra un vantaggio di tre punti a seguito di un fallo a terra di du Toit (10-7, 16°), gli Springboks sono stati intelligenti. Due contropiedi successivi di Etzebeth e du Toit hanno spedito quest'ultimo nella terra promessa, mostrando così un vigore costante vicino alle rucks (10-12, 18). I Campioni del Mondo hanno dimostrato una certa disinvoltura nel gioco di corsa, con atteggiamenti promettenti nei duelli. A Kolbe verrà offerto un ideale servizio di piede da Libbock per agganciare l'ultimo difensore e dirigersi verso la terra promessa (10-19, 22). Che inizio mozzafiato! Il XV de la Rose avrebbe potuto sbiadire. Anzi, gli attaccanti inglesi si sono rimessi al lavoro e, dopo una serie di rapidi ruck, Underhill si è tuffato nell'area di meta, liberandosi da tre difensori al limite (17-19, 27esimo). Tutto è ricominciato in questo duello, dove alcune divagazioni nel gioco di corsa ed un uso abusivo del gioco dei calci negli ultimi minuti del primo atto, guarniranno questo primo vivace atto.
La generosa Inghilterra, il vasto Sud Africa
Il secondo atto sarà molto più teso. Le sanzioni sono piovute da entrambe le parti. Se ad Arendse e Slade è stata rifiutata una meta dopo un video arbitrale, le iniziative non si sono mosse. Smith e Pollard si sono replicati a turno ribaltando il punteggio e concedendo sempre suspense (20-22, 60esimo). Gli ultimi minuti vedranno un cambio di gestione inglese, però senza genialità. I sudafricani puniscono questo insuccesso, con De Allende che gioca contro la difesa avversaria per mandare in orbita l'inevitabile Kolbe (20-29, 65°). Non si registrerà più nulla, nonostante una colossale quanto sterile sferzata di energia da parte degli inglesi.
Coraggioso ma sconfitto. Sembravano essere queste le prime qualificazioni emerse dalla prestazione inglese contro gli Springboks. Disturbati in alcuni settori, gli uomini di Steve Borthwick hanno logicamente ceduto nonostante un'immensa voglia di invertire il corso delle cose. Una quinta sconfitta consecutiva che segnala una certa tensione anche in casa del XV de la Rose, a corto di risultati concreti dall'ultimo Mondiale. La prossima settimana ci sarà un ultimo duello contro il Giappone, per cercare di chiudere in bellezza.
Enorme. Il termine corrisponde innegabilmente a comportamenti in linea con gli eterni ragionamenti dei sudafricani che recitavano le loro scale quando il gioco e il ritmo lo dettavano. Le truppe di Rassie Erasmus tessero una tela nella quale gli inglesi rimasero presi in tenaglia, tanta era la precisione. Una continuità senza precedenti per i Campioni del Mondo, sempre efficienti quando si presenta l'occasione, sempre fedeli alla propria reputazione quando le richieste non danno tregua. Ultimo giro di prova del tour europeo in Galles, prima della meritata pausa.