Un numero il cui speciale è dedicato ai giocatori del Pacifico, che da trent'anni incantano il Rugby mondiale. Nel menu, interviste ai nazionali francesi dell'Union Bordeaux Bègles Yoram Moefana e Sipili Falatea, e all'ex nazionale francese Yolaine Yengo, che raccontano lo sradicamento subito quando hanno lasciato le loro isole; uno zoom sulla famiglia Taofifenua; il ritratto di Misaele Petero, un fijiano come tanti che ha mancato la scommessa di fare carriera in Europa; e un'indagine sui talenti caledoniani, divisi tra il desiderio di raggiungere la lontana metropoli e la vicinanza della terra santa del rugby, la Nuova Zelanda.
Intervista esclusiva con Ntamack
Ma “Raffut” non si limita a questo. Il decimo numero del nostro trimestrale vi propone anche un'intervista esclusiva al primo gol dello Stade Toulousain Romain Ntamack, che non vede l'ora di tornare in maglia azzurra, e due inchieste: una sul sogno impossibile di un rugby più verde, e l'altra sulla diffusione del razzismo nel mondo ovale.
Ritorneremo al futuro del rugby a sette in Francia dopo il successo estivo ai Giochi Olimpici, e ad una domanda finora senza risposta: perché la Bretagna è l'unico territorio celtico dove il rugby non è decollato?
Infine, due incontri insoliti: nell'Haute-Vienne, abbiamo trovato la traccia di Francis Palmade, l'arbitro che inventò il gesto moderno del procedimento sommario mentre arbitrava una Scozia – Galles nel 1973… per non parlare di ogni parola d'inglese. Poi vi raccontiamo il favoloso destino di Mikel Guerendiain, basco di seconda linea che si è ritrovato nazionale armeno a seguito di un errore di battitura sul suo cognome.
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