Thomas Siniecki, Media365: pubblicato lunedì 4 novembre 2024 alle 18:03.
Felice di godere di un relativo anonimato a Parigi, rispetto ad Auckland dove risiede, il mito nero ne approfitta e attende i big match a venire.
Ritiratosi dai campi dal 2021, Dan Carter mantiene un legame necessariamente speciale con la Francia, lui che ha lasciato un segno indelebile a Perpignan nonostante una breve esperienza nel 2008-2009 (la stagione del titolo per l'USAP) e che ovviamente ha difeso i colori del Racing dal 2015 al 2018, vincendo in particolare lo scudetto nel 2016 (con una finale di Coppa dei Campioni nello stesso anno, così come nel 2018). Per lui, a meno di due settimane dalla riunione tra Blues e Blacks allo Stade de France (sabato 16 novembre alle 21.10), sono i giocatori di Fabien Galthié i favoriti: “Hanno battuto la Nuova Zelanda durante la partita d'esordio dei Mondiali del 2023, quindi partono con un vantaggio psicologico”.
“Dupont, un vero fenomeno”
Ma tutti ricordano che, nonostante questo successo per 27-13, il Mondiale finì ai quarti per il XV francese mentre i neozelandesi si spingevano fino alla finale, con l'Africa del Sud carnefice in entrambi i casi (28-29 per i Blues , 11-12 per i Neri). Dan Carter vede altre ragioni per la potenziale vittoria del francese: “Come spesso accade in questo periodo dell'anno, gli All Blacks arrivano in Europa dopo aver disputato un'intera stagione e giocato numerose partite internazionali. La freschezza sarà ancora una volta francese”.
E naturalmente c'è Antoine Dupont, che tutto il rugby francese e anche mondiale aspetta di rivedere con la sua selezione a più di un anno dalla sua ultima selezione per il XV, proprio durante questo Francia-Sudafrica di sinistra memoria: “Quello che trovo Incredibile è che ha solo 27 anni, può ancora imparare e vincere tanto. È già un leader incredibile, che in campo mantiene sempre la calma: guardatelo, è sempre così calmo la sua esplosività, il suo appoggio e il suo gioco di gambe, destro o sinistro, sono quasi perfetti.