DayFR Italian

“Boualem Sansal sta cercando di offrire uno specchio a un regime che si rifiuta di guardare”

-

Promuove il suo ultimo romanzo Toglierò il fuoco, il giornalista franco-marocchino parla della situazione dello scrittore detenuto per due mesi in Algeria.

In piena promozione del suo nuovo romanzo Toglierò il fuoco , da giovedì 23 gennaio in libreria un affresco di famiglia che ripercorre gli sconvolgimenti del Marocco nella seconda metà del XX secoloe secolo, Leïla Slimani ha colto l’occasione per discutere della situazione di Boualem Sansal. Lo scrittore 75enne è in carcere dalle autorità algerine dal 16 novembre per “ attacco alla sicurezza dello Stato, all’unità nazionale, all’integrità territoriale e perfino al normale funzionamento delle istituzioni », secondo la legge algerina per i suoi romanzi che trattano del regime politico algerino e dell’islamismo.

Ospite dello spettacolo La Grande Libreria, trasmessa su 5, Leïla Slimani ha risposto alla domanda “ perché un regime prende di mira uno scrittore e in particolare qui Boualem Sansal? » Al che denuncia un attacco alla libertà di espressione. “ Perché Boualem Sansal è una via libera, perché è una coscienza, perché da vent’anni cerca di tenere in piedi uno specchio, un regime che si rifiuta di guardare questo riflesso e quindi la risposta alla tua domanda è nella tua domanda : è in prigione perché è uno scrittore e per questo tipo di regime è insopportabile sentire una voce libera esprimersi e dire la verità di questa società che è tutta in prigione», ha dichiarato la giornalista franco-marocchina, che ha ricevuto il premio Goncourt nel 2016 per il suo secondo romanzo, dolce canzone.

Incarcerato per 67 giorni, l’intellettuale è detenuto mentre è gravemente malato e non ha accesso alle cure essenziali che dovrebbe ricevere, ha riferito all’inizio del mese il suo avvocato François Zimeray. Un comitato composto da più di 1.200 membri di una ventina di nazionalità e sensibilità diverse, si è mobilitato invano per condannare la detenzione di Boualem Sansal, un franco-algerino.

Un romanzo sulla storia moderna del Marocco

Nel corso del programma La Grande Librairie, Leïla Slimani ha parlato anche della questione del crescere come donna nel Marocco della fine del XX secolo.e secolo, tema presente nel suo ultimo romanzo tratto da una trilogia che ripercorre la storia moderna del Marocco e il suo periodo postcoloniale attraverso i personaggi di Mathilde e Amine.

« Quando siamo cresciute come donna, negli anni ’80, in Marocco, vivevamo con questa idea di vergogna. Viviamo con l’idea che comunque non siamo innocenti. Che in ogni caso siamo sospetti. C’è qualcosa in noi che non va e che significa che dobbiamo nasconderlo (…) Allora questa vergogna ce la portiamo dentro ed è tanto più forte quanto più non la capiamo. non. Non sappiamo perché. Ci vergogniamo di qualcosa che non abbiamo fatto. Portiamo i crimini di un tipo di donna originale (…) questa vergogna è sempre con noi”, ha detto sul set di France 5.

Francia

Related News :