Ulteriori radiazioni ad alte dosi sono altrettanto efficaci dei soliti cinque trattamenti con radiazioni a dosi inferiori. Ad esempio, le pazienti con cancro al seno non metastatico ricevono il 40% in meno di radiazioni e necessitano di meno visite ospedaliere. Questa è la conclusione di uno studio condotto oggi da Iridium Network.
Iridium Network è una rete belga di radioterapia. Raggruppa sette ospedali di Anversa e Waasland. “La maggior parte degli ospedali lavora ancora con 5-15 dosi regolari e 5-8 dosi boost per la radioterapia”, si legge. “Ma la ‘radiazione boost’ una tantum dopo l’intervento di conservazione del seno funziona altrettanto bene del trattamento standard.”
Con il nuovo approccio, le pazienti affette da cancro al seno in cui nessun linfonodo è interessato necessitano di sei trattamenti radioterapici: cinque dosi regolari al seno e un “potenziamento” nella regione in cui si trovava il tumore. Secondo la ricerca anche i risultati estetici (come appare il seno dopo la radioterapia, ndr) sarebbero paragonabili.
Ogni anno più di 11.000 donne in Belgio sviluppano il cancro al seno. Circa il settanta per cento è irradiato. Lo studio Iridium ha coinvolto 132 pazienti con cancro al seno. È stato esaminato se le donne avessero bisogno di un’ulteriore “spinta” dopo l’irradiazione del seno. In questo caso, alle donne sono state somministrate in modo casuale cinque dosi regolari o una dose potenziata.
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