Deluso nel corso di una conferenza stampa improvvisata, l’allenatore dell’OL ha rimproverato violentemente il suo gruppo che aveva già criticato nell’intervallo, invano. Il Lione è andato in vantaggio agli ottavi di finale della Coupe de France, dominato (2-2, 2-4) da Bourgoin-Jallieu, residente nella N3.
La rabbia fredda di Pierre Sage risalta. Di solito piuttosto calmo, il placido tecnico dell’OL ha usato parole forti per descrivere il fiasco della sua squadra, pietosamente eliminata dalla modesta formazione di Bourgoin-Jallieu (2-2, 2-4 tab), “una tragedia”. L’OL veniva da una sconfitta in casa del Brest (1-2) lo scorso fine settimana, in Ligue 1.
“C’è una cosa che dovremo accettare, ed è la vergogna, la vergogna di fronte ai nostri cari, la vergogna di fronte alle nostre famiglie, le persone che amano questo club, la vergogna di fronte ai nostri leader, la gente venuta allo stadio, la vergogna davanti al mondo intero. È un dovere battere una squadra che gioca quattro livelli sotto”, ha inveito l’allenatore dell’OL, disgustato dal comportamento dei suoi giocatori. che tuttavia aveva ammonito e addirittura rimproverato nell’intervallo, dopo un primo periodo da incubo.
“Né orgoglio né onore”
“Questo è quello che ho detto loro durante l’intervallo. Non ho avuto la possibilità che loro diventassero un grande allenatore e un giocatore di talento, quindi ho sperimentato quei livelli”, ha dichiarato Pierre Sage davanti a uno sciame di microfoni accorsi per raccogliere le sue impressioni, mentre i giocatori del Bourgoin-Jallieu celebravano la loro qualificazione nello spogliatoio adiacente.
“So esattamente come si vivono queste cose, gli ingredienti che servono quando sei un club professionistico di fronte a un club dilettantistico. Oggi nel primo tempo abbiamo negato troppi, troppi, troppi principi. “Non abbiamo mostrato né orgoglio né onore e in questo senso penso che Bourgoin meriti la qualificazione vista la partita che abbiamo prodotto”.
Rivivi l’impresa di Bourgoin-Jallieu (N3) che ha eliminato l’Olympique Lyonnais ai rigori – 15/01
“Quando lasciamo l’iniziativa, l’intensità e anche la palla a un avversario che gioca quattro livelli sotto, vuol dire che non ci siamo e che non misuriamo le conseguenze di una sconfitta come questa, non abbiamo fatto la cosa giusta”. cosa, dovremo assumercene la responsabilità”.
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