Non sono solo tre punti. Non è soltanto una vittoria. Ieri la Roma ha portato a casa molto di più: un sorriso che l’Olimpico non vedeva da tempo, il primo gol di un giovane saudita, applausi al posto dei fischi, una squadra compatta e convincente che ha finalmente preso il posto di un gruppo disunito, e, soprattutto, una prestazione di carattere.
I giallorossi si sono imposti con un netto 3-0 contro il Braga, dominando per tutti i 90 minuti grazie ai gol di Lorenzo Pellegrini, Saud Abdulhamid e Mario Hermoso. Tre nomi che, appena due settimane fa, avrebbero suscitato dubbi e interrogativi su chi non stesse funzionando in campo.
Eppure, nel momento cruciale, quando la vittoria non era né scontata né semplice, sono stati proprio loro, in momenti diversi della partita, ad accendere la speranza di tutto lo stadio.
Il capitano romanocome sottolineato più volte da Ranieri, aveva bisogno di ritrovare spensieratezza per tornare a esprimersi al meglio. Queste tre partite sembrano averlo sbloccato. Se il tempo sarà galantuomo, ogni ferita si rimarginerà e le sue prestazioni potrebbero tornare a essere quelle di un tempo.
Per Saud la questione è stata più complicata. Si è passati dall’entusiasmo per il giovane talento, protagonista di corse instancabili con la Nazionale (e video virali su Instagram e X), alla pioggia di critiche per i suoi errori grossolani nelle prime uscite con la Roma. Ora, però, la sua corsa appare più funzionale al gioco e sembra più sicuro di sé e della squadra, che finalmente sente dalla sua parte. Questo equilibrio gli ha permesso di trovare il suo spazio e la concentrazione giusta per esprimere tutto il suo potenziale.
E poi c’è Bellissimo Marioil “jolly” della logistica-gol. Anche partendo dalla panchina, è riuscito a incidere con quella grinta che lo contraddistingue. Una foga che, in passato, si disperdeva tra cartellini e azioni poco incisive, ma che ora appare finalmente incanalata e decisiva.
IO tre sono solo la faccia di una medaglia che ha regalato la vittoria. L’altra è rappresentata dalla prestazione del gruppo. C’è ancora lavoro da fare su alcuni elementi, ma oggi è tempo di gioire. Perché, come canta Antonello Venditti: “Sognavo questa Roma, e Roma c’è”.
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