Dopo la grande vittoria nel derby dello scorso fine settimana, lo Stade Français ha cominciato a sognare di portare il Bayonne a Jean-Dauger domenica sera. Invece i parigini hanno subito un'imbarazzante sesta sconfitta (21-13) in altrettante trasferte. L'ex bayonnese Pierre Huguet ha avuto difficoltà a ingoiare la pillola.
Il miglioramento non durò a lungo. Una settimana per la precisione. Il tempo per questo Stade Français che aveva ritrovato sorriso e tante speranze dopo aver affrontato il Racing 92 (10a giornata della Top 14) che aveva nettamente dominato (40-24) sul prato del Jean-Stade Bouin, è tornato ai suoi tempi domenica sera ha commesso errori sul prato di Bayonne e ha subito la sua sesta sconfitta in trasferta (21-13). I parigini, ancora fermi fuori casa (nessun punto su trenta possibile), sognavano di diventare la prima squadra a abbattere l'Aviron, ancora imbattuto in casa, nel covo di Jean-Dauger. È un fallimento.
Con grande sgomento dell'ex Bayonnese Pierre Huguet oggi allo Stade Français e ancor più deluso dal fatto che il primo tempo realizzato dai Soldats Roses (10-10 all'intervallo) potrebbe far presagire un risultato completamente diverso. “Francamente è fastidioso, perché all’intervallo siamo in vantaggio. Poi è vero che in inizio secondo tempo non necessariamente siamo premiati. La giocata non necessariamente funziona per noi (…) È davvero un peccato, mi sarebbe piaciuto che tornassimo con un punto”, ha lamentato
Canale Più la linea della terza ala il cui unico piacere veniva dal fatto di aver ritrovato Jean-Dauger per una sera. Soprattutto perché i tifosi baschi gli hanno riservato un caloroso benvenuto al suo ritorno.
Huguet: “Il mio ritorno a Bayonne? Mi sono divertito molto”
“Mi ha fatto molto piacere, perché è un pubblico di intenditori. È stata la mia casa per due anni e mi sono divertito moltissimo, quindi l'apprezzo ancora di più. » L'Atto 2, invece, come il suo gameplay, resta nella gola di Huguet. “Segnano questa meta che è meritata. Poi davanti c'è Cassiem che non si vede necessariamente, ma ehi, quella resta la partita. E c'è questa meta che ci viene rifiutata e che dietro può dare un'altra faccia alla partita. » Louis Carbonel avrebbe potuto rianimare i parigini a dieci minuti dalla fine mentre il Bayonne aveva ancora una sola meta di vantaggio (18-13).
Purtroppo per il 12° in classifica, il mediano d'apertura che non aveva ancora sbagliato nulla con il piede dal calcio d'inizio sbaglia un rigore quasi infantile contro i pali. Prima di allora, i giocatori della capitale avevano perso Julien Delbouis, infortunato durante il riscaldamento, poi Sergo Abramashvili, appena cinque minuti dopo l'entrata in campo del georgiano. Una serata davvero da dimenticare.
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