La verità è che il Società reale Non ha fatto molto di più di Betis per aver conquistato i tre punti nello scontro diretto tra i candidati Europa che hanno disputato ieri sera in Reale Arena Di San Sebastiano. Ma quando le cose vanno male per una squadra, tutto sembra andare contro. Anche il modo in cui sono caduti, con un autogol accidentale e un “rigore” di cui, ancora più chiaramente, diversi non sono riusciti a essere chiamati in questa stagione nell’altra zona (in Bernabeuin esso Stadio Gran Canariain casa contro il Getafe…).
La verità, in ogni caso, è quella della squadra Pellegrini È entrato in un vicolo del gioco d’azzardo e dei risultati dal quale non riesce a trovare una via d’uscita. Una serie molto negativa iniziata nove giorni fa con un’incomprensibile disconnessione di dieci minuti Mestallache si è ripetuto con sintomi identici giovedì scorso nel Repubblica Ceca nel Conferenza e che ieri sera ha confermato che la squadra non sembra aver toccato il fondo.
Un serio problema di creatività
Il peso degli infortuni è grave. La creatività a centrocampo brilla per la sua assenza senza giocatori simili Isco, Fornali, Guglielmo Carvalho o anche Joh buon Cardoso sì Marco Roca. Gli attaccanti sono ancora una volta fuorviati, frettolosi in tutte le loro azioni e incapaci di generare da soli occasioni da rete. E nonostante Lo Celso piano piano sta migliorando, non è ancora al livello superlativo che mostrava prima dell’infortunio Argentina che lo ha fermato di colpo.
Come se non bastasse, ieri sera è arrivata la squadra biancoverde San Sebastiano con Andare via a metà gas, dopo aver subito un processo virale a metà settimana, e hanno confermato ancora una volta come l’apporto dalla panchina di giocatori come È Giovanni o Chimy Avila è praticamente zero. Fallendo, ha fallito fino a quando Diego Llorentela tua grande assicurazione sulla vita, con un’azione di sfortuna in cui forse Rui Silva Avrebbe potuto fare di più e si è ritrovato con la palla che rimbalzava nella sua porta.
Solo Jesús Rodríguez dà speranza
Lui Betis è entrato in una fase di preoccupante incertezza. La sua mancanza di calcio allarma il club. Le prestazioni individuali di diversi membri della squadra sono crollate. E il consiglio a Ingegnere estrarre dalla cava si è rivelato in qualche modo utopico perché il salto da Primera RFEF UN LaLiga È importante e richiede pazienza. Tranne nel caso di Gesù Rodríguezla speranza a cui tutti si aggrappano dopo aver verificato ieri di essere più che preparati per l’élite.
Il calendario, come se non bastasse, preoccupa. Superare il secondo giro dell’incrocio Coppa questo mercoledì in Barcellona prima di lui UE Sant Andreu È un obbligo stroncare sul nascere la serie negativa di risultati. Ma sabato arriva Benito Villamarin E Barça toccati e con emergenze, che costituiranno un altro duro ostacolo per una squadra che difficilmente riuscirà a recuperare nessuno degli infortunati di cui dispone. Perché quel rivolo di rientri sembra essere l’unica soluzione in vista per la squadra.
Sebbene non sia stata rivelata alcuna informazione sulle sue condizioni fisiche, il piano con Joh buon Cardosoinfortunato con la sua squadra (il virus FIFA quest’anno sta colpendo duro Eliopoli), era che potesse riapparire il 7 dicembre contro la squadra di Colpisci. Dovremo aspettare questi primi giorni della settimana per sapere se sarà pronto per unirsi al gruppo. Mentre ai calciatori piace Isco sì Fornali Cercano di accelerare i processi di recupero per tornare entro la fine dell’anno.
Il duro calendario fino a Natale
Lui Petrocub nel ConferenzaLui Villarreal In La CeramicaLui HJK in casa per chiudere la fase di campionato del torneo continentale e il Rayo Vallecano anche nel Benito Villamarin Il 22 dicembre si darà il tocco finale ad un anno in cui il Betis si è evoluto in termini calcistici e ha visto come il livello della sua rosa è peggiorato con la partenza di giocatori simili Ayoze Perez, Guido Rodríguez o Pezzellatra gli altri.
Pellegrini Affronta uno dei momenti più delicati da quando siede sulla panchina biancoverde, che ricorda la sua prima stagione in quel periodo in cui la squadra viveva una preoccupante dinamica di risultati. Il piano di gioco è scomparso, la creatività brilla per la sua assenza, i terzini non sostengono, il centrocampo non trova sbocchi, gli attaccanti non segnano, le occasioni non arrivano… Riflessione e autocritica compaiono in una discorso che si ripete in loop dopo ogni incontro, ma tutto rimane uguale.
Lui Ingegneredopo quattro brillanti anni al club, ha molto credito e la capacità di ribaltare la situazione. Ma il personale deve accompagnarlo aumentando i propri benefici. Come il club, fermo nel rimediare a diversi movimenti di mercato che chiaramente non hanno funzionato come previsto e che dovranno essere corretti a colpo sicuro nel mercato invernale. Perché c’è abbastanza tempo per ribaltare la situazione e raggiungere gli obiettivi.
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