Questa domenica 1 dicembre 2024, poco prima delle 17:30, si è verificato un incidente d’autobus sulla strada statale 320 nel comune di Porté-Puymorens. Sul posto testimoniano i sopravvissuti e i testimoni dell’incidente.
Alla fine del tornante del ponte Cortal Rousseau, l’autobus proveniente da Andorra e che scendeva dal Col de Puymorens era incastrato sul lato sinistro nel fianco della montagna. Il bilancio è molto pesante. All’interno, i passeggeri sudamericani residenti a Barcellona erano venuti per fare la spesa nel principato.
Tra i feriti, allineati contro la ringhiera di sicurezza, coperti da coperte di sopravvivenza, un sopravvissuto spiega: “Ero seduto sui sedili anteriori con la mia famiglia, compreso mio zio che è rimasto gravemente ferito. Ho visto l’autista provare a frenare e cambiare marcia, ma si vedeva che c’era un problema con i freni.”
Fortunatamente molti di noi avevano le cinture di sicurezza
Accanto all’autobus, è una scena apocalittica con molti mezzi di emergenza già presenti, 30 minuti dopo il terribile impatto. Le barelle hanno invaso la strada, le sacche per flebo sono messe in serie. Vengono curati i feriti gravi, con la testa insanguinata e gli occhi allucinati, altri in lacrime sono al telefono con i familiari. Un altro ferito affetto da una grave costola accompagna un amico ferito alle gambe e all’anca. “fortunati ad essere vivi, perché quando abbiamo visto il burrone sulla destra, abbiamo pensato che fosse finito. Era sicuro che fosse un problema ai freni e se l’autista non avesse avuto il riflesso di fermarsi contro il muro, sicuramente non sarebbe più lì. Penso che ci abbia salvato la vita. Fortunatamente, molti di noi avevano le cinture di sicurezza.”
Naturalmente abbiamo subito chiesto aiuto.
Testimoni diretti, Laurent e Béatrice de Prades, hanno seguito e confermato il comportamento dell’autobus. “Lo abbiamo visto sbattere contro il bordo della strada dopo aver tentato di frenare per 1,5 km. Essendo un pompiere sono subito intervenuto a bordo dell’autobus e mia moglie è andata a fermare le auto in arrivo. Ho soccorso i feriti e un Il farmacista che è arrivato dietro di noi mi ha aiutato. Avevo molta paura che l’autobus prendesse fuoco. Naturalmente abbiamo chiamato immediatamente i servizi di emergenza.
Viene organizzato un balletto incessante di mezzi di soccorso, i tre paesi, Francia, Andorra, Spagna, abituati ad organizzare esercitazioni di salvataggio congiunte in Cerdanya, intervengono in modo coordinato e fluido.
I tre elicotteri dell’Ariège (Choucas 09) e dei Pirenei Orientali (Samu 66 e Dragon 66) continuano a ruotare. Resterà l’immagine di questa terribile catastrofe, delle persone che persero la vita e i dignitosissimi gemiti dei feriti, in un freddo già insediato a più di 1.900 metri sul livello del mare.
Senegal
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