La Polonia si riarma rapidamente
Sul piano politico e diplomatico la Polonia si sta affermando, ma lo è anche sul piano militare. Il paese è membro della NATO e non appena la Crimea è stata annessa alla Russia, i polacchi hanno iniziato il riarmo. Ha subito un’accelerazione con l’invasione dell’Ucraina. A differenza degli europei occidentali, la Polonia, a causa della sua storia, vede la minaccia russa molto più seriamente.
“I polacchi temono di essere i prossimi ad essere attaccati se l’Ucraina dovesse mai cadere” afferma Amélie Zima, dottoressa in scienze politiche, responsabile del programma di sicurezza europea e transatlantica dell'IFRI. “Dobbiamo quindi proteggerci e il problema è che la Polonia ha già fornito molte attrezzature all’Ucraina. C’è bisogno da un lato di ricostituire le sue scorte e dall’altro di aumentare la sua forza”. precisa Amélie Zima.
Ordini massicci da Stati Uniti e Corea del Sud.
Nell’aprile 2022, subito dopo l’invasione dell’Ucraina, il parlamento polacco ha approvato la legge sulla difesa della nazione. Si prevede che la Polonia debba spendere almeno il 3% del suo PIL per la difesa. Attualmente la Polonia ha superato il 4% del Pil per la sua difesa. Lo standard NATO è del 2%. Questa strategia si è concretizzata in massicci acquisti di armi su commessa dagli Stati Uniti (sistemi di difesa antimissile Patriot, aerei F35, veicoli blindati). La Polonia si rifornisce anche dalla Corea del Sud con quasi un migliaio di carri armati e obici ordinati.
Infine, in termini numerici, la Polonia si è posta obiettivi molto ambiziosi. “Stiamo parlando di un esercito di 250.000 uomini. Le cifre fornite, in particolare dalla NATO, parlano già di 216.000 uomini. Se manterranno l'obiettivo, sarà il primo esercito di terra in Europa”. sottolinea Amélie Zima. Per fare un confronto, nel 2023, l’esercito francese contava 119.766 soldati attivi. Inoltre, la Polonia sta anche sviluppando la difesa territoriale e educando la popolazione sul rischio di conflitto.
In questo contesto, non sorprende che la presidenza polacca dell’UE si concentrerà molto sulla sicurezza. “Non solo sugli aspetti militari, ma anche sulla sicurezza alimentare, energetica o sulla sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali. Crediamo che l’Unione europea sia l’istituzione adeguata per affrontare questo tipo di questioni”. spiega Amélie Zima.
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