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Chantal Akerman, loro, loro, noi…

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Delphine Seyrig nel film di Chantal Akerman “Jeanne Dielman 23, Quai du commerce, 1080 Bruxelles” © COLLEZIONI CINEMATEK – FON

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Selezione Scomparso nel 2015, il cineasta ha lasciato un'opera profondamente emancipatrice e moderna. Arte.tv gli rende omaggio programmando sei suoi film.

Nel 2022, la rivista britannica “Sight and Sound” ha stupito mettendo in cima alla lista dei cento film più grandi della storia del cinema “Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles” (1975, in onda su Arte mercoledì alle 20,55), di Chantal Akerman, che detronizza “Citizen Kane”, di Orson Welles, e “8 ½”, di Fellini. Questa scelta radicale di un lungometraggio poco conosciuto al di fuori del cinema europeo è stata erroneamente spiegata come legata al movimento #MeToo. Avrebbe dovuto compensare il posto basso assegnato alle cineaste donne nella famosa classifica. Il motivo era più semplice: “Jeanne Dielman…” non è forse il più grande film della storia del cinema ma è senza dubbio uno dei migliori e dei più audaci.

Akerman taglia in tempo reale e in inquadrature fisse, per più di tre ore, l'attività di una donna (Delphine Seyrig), prevalentemente nelle faccende domestiche. Ci fa così sentire, senza il minimo discorso, il peso insopportabile della vita domestica, finché l'automa va in tilt. Se “Jeanne Dielman…” è il film più impressionante di Chantal Akerman, allora 25enne, il ciclo proposto da Arte. la televisione affronta il…

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